Manutenzione a metà a margine della cassa di espansione

19 agosto 2017 | 11:34
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Manutenzione a metà a margine della cassa di espansione
Manutenzione a metà a margine della cassa di espansione
Manutenzione a metà a margine della cassa di espansione
Manutenzione a metà a margine della cassa di espansione

Manutenzione di fossi e canali: a Guamo e Coselli cresce l’apprensione. I cittadini lamentano, in particolare, la preoccupante presenza di alberature, cespugli e piante infestanti a ridosso delle casse di espansione. Il Consorzio di bonifica Toscana nord, che cura il regolare deflusso delle acque per i canali dell’Auser-Bientina, viene richiamato da chi, oggi, è preoccupato da possibili forti piogge dopo mesi di quasi siccità.

“Una parte del canale – indica un anziano residente – è stato correttamente ripulito ed appare sgombro da sedimenti e residui che intercettano le acque. Dal lato opposto, però, è cresciuta una vera e propria foresta. Ci sono piante di ogni tipo, sia sul letto (oggi praticamente asciutto, ndr) che sugli argini. Quando arriveranno le piogge forti, qua si allagherà tutto se non intervengono”.
Una situazione, quella descritta, che si ripete anche a Guamo. “Abbiamo già subito allagamenti – il commento amaro di una coppia della zona – e non vorremmo che il film si ripetesse. I cittadini pagano una tassa al Consorzio, perché tenga pulito e preservi il regolare scorrimento delle acque. Abbiamo visto che in estate hanno fatto molti lavori, ma non possono lasciare l’opera incompleta, dimenticandosi di alcune zone”.
La preoccupazione è gonfiata, in modo particolare, dalla presenza di alberature evidentemente cresciute negli anni, fino a formare in certi punti dei veri labirinti: “Estirparle, a questo punto, non sarà una passeggiata – sintetizza un altro passante – perché questi sono interventi da fare con costanza. Sinceramente non comprendiamo perché, da queste parti, la manutenzione ordinaria sia stata così poco presa in considerazione. Adesso aspettiamo interventi urgenti da parte del Consorzio”.
C’è chi, infine, a conferma delle polemiche, esibisce anche una foto aerea dello stato attuale delle casse di espansione. Zone che, si ricorda, fino a qualche anno fa erano tenute pulite in quanto affidate al lavoro di contadini che le tenevano in ordine. Una situazione che, negli ultimi anni, non si è più ripetuta, e ha portato alla nascita di aree ‘infestate’ dalle piante e non solo.

Paolo Lazzari