Fagni attacca: “Altopascio, il Pd ha portato una parentopoli in Comune”

“Fa tenerezza il tentativo di replica del Pd altopascese. Indicano 5 realizzazioni, ma nascondono il vero risultato ottenuto : trovare lavoro e incarichi per gli aderenti e gli amici del partito democratico, con una brillante edizione di una vera e propria partitopoli e parentopoli”. Prosegue nelle parole di Francesco Fagni, consigliere comunale di Insieme per Altopascio lo scontro aperto da giorni nella cittadina del Tau fra maggioranza e opposizione con al centro la questione sicurezza e le telecamere di videosorveglianza.

“Con metodi più o meno discutibili – aggiunge Fagni -, in barba a tanti altopascesi che avevano creduto alle loro promesse anche occupazionali, sono stati inseriti come assessore esterno il fratello dell’assessore regionale Remaschi, assunto in comune il segretario del Pd altopascese Simone Bicocchi, nominati come assessori personaggi in evidente condizione di incompatibilità. Infatti sia Sorini, assessore al sociale e fino a ora esponente della Cgil, che Pellegrini, all’urbanistica nonostante sia un professionista nel campo dell’edilizia e la sua famiglia a capo di una impresa edile, sono in chiaro conflitto di interessi. Che dire poi degli incarichi professionali, sempre riguardanti quella fetta di persone vicine al Pd, sui quali il merito non sembra elemento di scelta prioritario. In 15 mesi tanti posti di lavoro ai suoi aderenti, ma il Pd ha poco altro da sbandierare. Tutte le promesse elettorali non realizzate, neanche una mantenuta. Telecamere spente, feste superpagate con la perla di dare 200€ al minuto ad Ale e Franz che sono divertenti, ma a questi costi veramente notevoli in momenti di crisi, specialmente se si tratta di soldi pubblici, forse se ne poteva fare a meno. La perla vera è stata la procedura per il sottopasso, antidemocratica e completamente contraria alla partecipazione e condivisione con cui tante volte gli esponenti del Pd si sono riempiti la bocca. Unica, vera novità l’arrivo di 15 migranti, dei quali non si avvertiva alcuna necessità”.