Altopascio, l’opposizione incalza: “Con D’Ambrosio aumentati i costi della politica”

7 settembre 2017 | 10:38
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Altopascio, l’opposizione incalza: “Con D’Ambrosio aumentati i costi della politica”

“Ad Altopascio costi della politica in aumento con la giunta D’Ambrosio”. Così affermano i consiglieri di opposizione Francesco Fagni, Maurizio Marchetti, Fabio Orlandi e Simone Marconi: “Nonostante i proclami – dicono – non sono diminuiti di 50mila euro, ma sono aumentati di 7mila. Fra le tante promesse non mantenute da questa amministrazione che, nella migliore tradizione di una sinistra vero problema nazionale, non dà seguito a tutto quanto dice, c’è sicuramente il taglio dei costi della politica. Infatti in campagna elettorale fu sbandierato un dato fra tanti: con loro i costi della politica altopascese sarebbero diminuiti di 50mila euro annui. Successivamente questa cifra era già calata a 20mila ma guardando il bilancio di previsione c’è una sorpresa: con la giunta D’Ambrosio il Comune per le indennità degli amministratori comunali spende di più, settemila euro per la precisione”.

“Se a questo si aggiunge la serie di assunzioni e incarichi di tesserati Pd – proseguono – il quadro che ne emerge è desolante, come ha sottolineato uno dei dei revisori dei conti nel parere (obbligatorio, allegato al bilancio) che è stato presentato in consiglio comunale: alla faccia della trasparenza e della correttezza. Sui conti ci sono delle situazioni che sarebbero comiche se non incidessero sulla vita dei cittadini altopascesi che sono amministrati da dilettanti. Per anni abbiamo sentito insultare la macchina di rappresentanza del comune, una Lancia vecchia ma dignitosa (chiamata auto blu). È stata venduta per pochi spiccioli, ricavandone quanto sono costati 5 minuti dell’esibizione di Ale e Franz, pagati 200 euro al minuto per la loro performance estiva (18mila totali). In barba a ogni dichiarazione e ogni valutazione ideologica poi, sono stati aspramente tagliati i fondi per il contributo affitti e (cosa gravissima) la spesa per il sociale in generale, decurtata di circa 250mila euro, sempre guardando il bilancio di previsione”.
“Altra ciliegina – concludono – la “festa del pane”, quest’anno dedicata alle zone colpite dal terremoto, costata 37mila euro circa e che ha consentito di ricavare soltanto 11mila per i terremotati. Tutte situazioni che abbiamo inserito in interrogazioni e interpellanze che, ci auguriamo, siano ben valutate a tutti i livelli”.