Un bruco che mangia la plastica: la ricerca a Capannori

28 settembre 2017 | 11:38
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Un bruco che mangia la plastica: la ricerca a Capannori

La larva di una farfalla, la Galleria Mellonella in grado di degradare il polietilene, il più diffuso tipo di plastica e anche uno dei più difficili da smaltire. Per digerire la cera d’api di cui si nutre normalmente, l’insetto ha infatti evoluto la capacità di rompere legami chimici simili a quelli presenti nel polietilene. Questa l’importante scoperta di Federica Bertocchini ricercatrice toscana di Piombino biologa molecolare al Cnr di Santander in Spagna che sabato (30 settembre) a partire dalle 10 sarà al Polo Tecnologico di Capannori per illustrare la sua eccezionale intuizione che potrebbe rivelarsi rivoluzionaria per lo smaltimento della plastica e per la quale l’amministrazione Menesini ha già manifestato grande interesse.

La ricercatrice interverrà all’incontro promosso dal Comune e da Lmpe (Laboratorio Materiali Polimerici Ecocompatibili) intitolato Gestione dei manufatti plastici a fine vita, una via di sviluppo innovativa finalizzata alla loro biodegradazione controllata mediante un approccio biotecnologico al quale interverranno il sindaco Luca Menesini, il presidente Lmpe Emo Chiellini, l’innovation business development Lmpe Francesco Sandias e Paolo Bombelli del dipartimento di biochimica dell’università di Cambridge.
Obiettivo dell’incontro far conoscere questa importante ricerca e iniziare un percorso per coinvolgere le imprese nel tradurre l’intuizione in un processo industriale efficace.