
Tiene banco, per le strade e le piazze di Porcari, una questione esplosa ieri sera (17 ottobre) sul gruppo Facebook Sei un vero porcarese se: il Carnovale, che a febbraio avrebbe spento la sua 39esima candelina, non si farà. La comunicazione è stata protocollata e diffusa via email – stando a quanto postato dal presidente di un’associazione di volontariato del territorio – dallo stesso parroco e presidente dell’Oratorio il Campanile, don Americo Marsili. Si annuncia con formula scarna ed essenziale a coloro che, abitualmente, prendevano parte all’organizzazione, che “nella seduta del 13 ottobre il consiglio direttivo dell’Oratorio Il Campanile ha deliberato la cancellazione della manifestazione”.
Nessuna spiegazione ulteriore a corredo dell’informazione: mancanza che ha consentito il proliferare di ipotesi, più o meno fantasiose, più o meno verosimili, tra commenti su Facebook e chiacchiere in paese. E così alcuni sono convinti che alla cancellazione del Carnovale abbia concorso l’intervento del Comune, che avrebbe voluto assumere la gestione diretta dell’evento: “Apprendo io stesso dai social la notizia – commenta il sindaco, Leonardo Fornaciari – e attendo in silenzio, con rispetto e preoccupazione, l’evolversi della vicenda. Il Carnovale è un patrimonio trasversale della nostra comunità e spero che si creino le condizioni perché la manifestazione abbia la sua edizione 2018. Confido in un ripensamento da parte dell’Oratorio il Campanile o, comunque, nella volontà di altri soggetti di prendere il mano il testimone per gli anni a venire”.
Qualcuno, a Porcari, pensa addirittura a una sorta di rivalsa degna del miglior Guareschi: proprio come don Camillo, don Americo non avrebbe per niente gradito gli interventi predisposti dall’amministrazione comunale per la riqualificazione della Ruga, giudicati troppo invasivi nei confronti di un bene monumentale e così, ben consapevole del valore del Carnovale per la promozione di Porcari, avrebbe voluto farla pagare al Beppone-Fornaciari tirandosi indietro per l’organizzazione dell’evento.
Certo è che, al momento, non si conoscono le reali motivazioni che avrebbero indotto una così drastica decisione e, almeno finché il parroco o qualche membro del direttivo non vorrà pronunciarsi, le ipotesi sono destinate a crescere e ad alimentarsi.
Elisa Tambellini