Capannori, Marchi lascia Udc e entra nel gruppo misto

24 ottobre 2017 | 10:09
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Capannori, Marchi lascia Udc e entra nel gruppo misto

E’ ufficiale. Da oggi (24 ottobre) Giovanni Marchi, consigliere comunale di Capannori ha comunicato al presidente del Consiglio e al sindaco la sua uscita dall’Udc e la costituzione del gruppo misto nel Consiglio comunale.

“Da subito, lavorerò per Energie Per l’Italia – dichiara Marchi –: la mia uscita vuol fare chiarezza sull’appartenenza ad uno schieramento di centro destra, uscendo dall’ambiguità di un partito che rappresentavo a livello comunale e nazionale, nel quale ho creduto per molti anni. Non esistono più le condizioni perché prosegua un’avventura nella confusione della politica dei due forni. Lo slogan ‘chiari e forti’ usato dal’Udc oramai è trapassato da molti anni. Il movimento che rappresenterò sarà legato ai valori tradizionale del centro destra, area politica che ha bisogno di essere rilanciata da posizioni chiare escludendo confusioni di sorta. Energie per l’Italia – prosegue Marchi – intende collaborare con tutte le liste civiche e i movimenti a livello locale, ponendosi con chiarezza in alternativa al Pd e chi lo rappresenta. Noi vogliamo collaborare con le altre forze politiche del centro destra senza imposizioni ma con il ragionamento con la dedizione di un vero alleato, per costruire tutti assieme le amministrazioni locali del futuro partendo dalle prossime scadenze elettorali. Fin da ora vogliamo – conclude Marchi – offrire un punto di riferimento a forze sociali e popolari, spesso costrette a rifugiarsi nell’astensionismo; alle famiglie, che rappresentato la vera forza del nostro paese in grado di resistere anche nei momenti più difficili che sono il fulcro essenziale e centrale della vita, alle piccole imprese, gli artigiani, ai commercianti, ai professionisti, ai coltivatori diretti, agli impiegati, alle forze dell’ordine che quotidianamente pur tra mille difficoltà cercano di farci sentire sicuri. a tutti quei mondi che vogliono costruire un’alternativa popolare, non populista, all’egemonia della sinistra”.