Torretta d’oro, in tanti alla cerimonia delle premiazioni






Romano Fogli, compagno e avversario di tante battaglie sul campo, Giuseppe Fiaschi, ex rossonero, Vittorio Tosto, suo giocatore in una complicatissima stagione di serie B con la maglia del Napoli. Sono gli ospiti che hanno cercato di spiegare al pubblico accorso all’auditorium Cavanis di Porcari, oltre 200 persone e fra loro una rappresentanza di bambini della scuola calcio dell’Academy Porcari, la splendida carriera di Gigi Simoni, il signore del calcio che alla soglia degli 80 anni ha deciso di raccontare i suoi 62 anni di carriera, prima come giocatore poi come allenatore e infine come dirigente, nel libro Simoni si nasce, scritto a sei mani da Luca Tronchetti, Luca Carmignani e Rudi Ghedini.
Una serata impreziosita dalla cerimonia di consegna della Torretta d’Oro alle glorie locali Giovanni e Luigi Toschi, quest’ultimo impossibilitato ad essere presente e rappresentato dalla moglie, la signora Tina.
Un tuffo nel passato, per raccontare l’altra faccia del calcio. Ancora in bianco e nero quello dei due Toschi, protagonisti con le maglie di Mantova, Torino, Sampdoria, Lucchese, Reggina e Novara a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta. Che si trasforma a colori – almeno nella seconda parte, quella vissuta in panchina – per Gigi Simoni, con sette promozioni dalla B alla A (record di sempre) e tre in serie C. Tanti successi che lo hanno portato sulla panchina dell’Inter guidata da Massimo Moratti, che il tecnico di Crevalcore riuscì a riportare in alto: la coppa Uefa conquistata con la Lazio al Parco dei Principi e un campionato vissuto ad alta quota, almeno fino alla celebre partita con la Juventus con il rigore non concesso da Ceccarini su Ronaldo. Forse l’unica volta di un’intera carriera in cui il tecnico ha alzato la voce nei confronti di un arbitro o verso un suo giocatore.
Di grande impatto il momento della consegna da parte del sindaco Leonardo Fornaciari delle Torrette d’Oro. Emozionatissimo Giovanni Toschi. “Ringrazio di cuore il Comune e l’intera comunità porcarese per questo ambito riconoscimento – ha detto – che mi pone al fianco di tanti miei compaesani illustri. Ho sempre cercato di portare avanti a tutto i più nobili valori dello sport e quando ho smesso di giocare non ho avuto il minimo dubbio: dedicarmi ai ragazzi e cercare di trasmettere loro la mia esperienza”.
La serata si è conclusa alla Fattoria La Torre di Montecarlo per una cena offerta dall’associazione Strada dell’olio e del vino di Lucca, Montecarlo e Versilia.