Stoccaggio rifiuti ad Altopascio, scintille in assemblea

Si è riunita giovedì sera allo spazio sagra della frazione di Spianate, una assemblea spontanea di cittadini, dell’intero comune di Altopascio, preoccupati dall’apertura di un impianto per lo stoccaggio dei prodotti tecnologici giunti a fine vita nella zona di via del Palazzaccio.
Nella sala erano presenti e sono intervenuti nella discussione, oltre a numerosi cittadini, la sindaca Sara D’Ambrosio e diversi consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione.
“Come cittadini – è il commento del Movimento dei cittadini contro l’impianti – a seguito di questo vivace dibattito, purtroppo siamo ancora più preoccupati di quanto non lo fossimo prima. Nessuna rassicurazione convincente da parte della nostra prima cittadina che, del resto, pochi giorni fa aveva già espresso sulla stampa la sua soddisfazione per questa nuova attività. Scopriamo ora che siamo in presenza di un impianto dove si metteranno a riserva fino a 203 tonnellate di rifiuti pericolosi, sia di natura solida che liquida, oltre a 186 tonnellate di rifiuti non pericolosi. In aggiunta la ditta in questione, che ha la sede legale in provincia di Napoli, potrà poi operare ad Altopascio attività di scambio di rifiuti per 7500 tonnellate all’anno di rifiuti pericolosi ed altrettante di rifiuti non pericolosi. Il tutto in una zona, in prossimità del centro, con presenza di abitazioni e numerose attività commerciali”.
“Nella complessa procedura autorizzatoria – prosegue il neonato comitato – che prevede a livello politico il concorso della Regione e del Comune di Altopascio – conclusasi un anno fa e tenuta nascosta all’opinione pubblica, non risulta nessuna presa di posizione critica, né tanto meno contraria, della D’Ambrosio. Addirittura, lei stessa, ha ammesso pubblicamente di non sapere se alle tre conferenze dei servizi ha partecipato un rappresentante del Comune di Altopascio. A nostro avviso sarebbe stato invece doveroso, come prima cittadina e massima autorità sanitaria locale, far presente alla Regione Toscana che il territorio di Altopascio non può essere ritenuto idoneo ad accogliere un impianto che sicuramente non sarebbe “gradito” in altri comuni.
Come è possibile che si accolgano così superficialmente rifiuti provenienti da chissà dove? Come è possibile che da una parte si vieta al cittadino di accendere il caminetto – perché si generano polveri sottili – e poi si permettono nuove attività che vanno ad aumentare il traffico pesante?”.
“Per queste ragioni, avendo a cuore il futuro del nostro paese – conclude il Movimento – abbiamo deciso di organizzarci in un movimento di cittadini e, come primo atto, chiediamo all’amministrazione comunale di invertire la rotta e mettere in campo tutte le misure – ancora possibili – per impedire questo insediamento oggettivamente rischioso e di difficile controllo una volta entrato a regime”.
Non si fa attendere la replica del sindaco D’Ambrosio: “Peccato per le strumentalizzazioni, poteva essere un’occasione di confronto – dice – Avevamo il dubbio che la riunione fosse un incontro politicizzato. Nonostante questo, però, e nonostante non fossimo invitati, abbiamo comunque voluto partecipare, perché siamo persone e amministratori trasparenti e di segreti non ne abbiamo: gli atti che compiamo sono ragionati, studiati, costruiti negli uffici comunali e portati avanti nel solco della correttezza e della legalità, attraverso azioni che garantiscono, come prima regola, la salute e l’incolumità dei cittadini. Purtroppo, però, i nostri dubbi riguardo alla natura politica, e non civica, del comitato sono stati tutti confermati: a convocare la riunione, infatti, è stata la signora Marzia Paoli, moglie dell’ex vicesindaco dell’amministrazione Marchetti, Silvano Boni. E bastava guardarsi intorno per riscontrare i volti di tutti, o quasi, gli ex amministratori di Altopascio, alcuni oggi consiglieri di minoranza, come Marchetti, Orlandi, Marconi, Fagni, usciti sconfitti dalle elezioni del 2016, oppure di candidati nelle liste di centrodestra o ancora ex coordinatori politici di Forza Italia. Tutti invitati dalla signora Paoli, che, però, ha tenuto a precisare di non voler politicizzare l’iniziativa. Qualche dubbio viene, visto e considerato che nella lista degli invitati non figurava, guarda caso, nessuno dei componenti dell’attuale amministrazione: né il Sindaco, né gli assessori, né i consiglieri sono stati invitati o contattati”.
“Noi, però – spiega il sindaco – non siamo voluti mancare e nel merito ci siamo entrati, anche perché le questioni le conosciamo bene. Per esempio in via del Palazzaccio non ci sarà un impianto di trattamento o di smaltimento rifiuti, non ci saranno ciminiere, fumi, odori, discariche. Non ci saranno neanche terre dei fuochi o rifiuti tossici: basta leggere gli atti, che sono pubblici, per accorgersi da soli che, nel merito dell’attività svolta dall’azienda, non ci sono i motivi che giustificano queste falsità, portate avanti dalla signora Paoli e dagli altri organizzatori, allarmando volutamente le persone, forti anche dei vari politici o ex politici che stanno gravemente strumentalizzando una bufala”.
“In via del Palazzaccio, infatti – conclude – ci sarà il magazzino dei prodotti tecnologici giunti a fine vita, prima che questi vengano portati altrove: materiali che escono così come sono entrati, senza alcun tipo di lavorazione, trasformazione, trattamento o manipolazione. L’ho già detto e lo ripeto: la nostra porta è aperta, siamo disponibili per qualsiasi tipo di chiarimento e gli atti, tutti, sono pubblici”.