Consorzi forestali, ok i bilanci

14 marzo 2018 | 12:28
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Consorzi forestali, ok i bilanci

Lo scorso febbraio, i cda dei due Consorzi forestali di Villa Basilica e delle Colline Lucchesi hanno approvato i rispettivi bilanci 2017, confermando il trend positivo di queste nuove realtà.
Massimo Giambastiani, eletto presidente del Consorzio delle Colline Lucchesi nel 2016, sottolinea che: “negli ultimi diciotto mesi le attività si sono moltiplicate, il fatturato è cresciuto e soprattutto è tornato un certo ottimismo tra i nostri soci. Il bilancio 2017 sancisce un cambio di passo e siamo certi che il 2018 confermerà questa tendenza. Ci tengo a sottolineare lo sforzo interno di comunicazione e la trasparenza delle nostre azioni verso i soci. Abbiamo ricevuto un conferimento di boschi anche da parte dei Comuni di Lucca e di Pescaglia: e questo ci obbliga al massimo rigore e chiarezza di comportamento”.

“Il nostro Consorzio, per statuto, non ha fini di lucro, per cui i nostri ricavi vengono investiti per la corretta gestione forestale. La nostra attività, anche grazie al prezioso contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, mira alla salvaguardia del patrimonio colturale e culturale rappresentato dalla viabilità minore, dai castagneti da frutto e dagli alberi monumentali – prosegue Giovanni Ciniero, presidente del Consorzio forestale di Villa Basilica e amministratore delle Colline Lucchesi -. Da quando la collaborazione tra i due Consorzi è cresciuta, abbiamo tratto beneficio tutti. Ognuno di noi cerca di fare sistema tra i piccoli proprietari e le micro-imprese del settore forestale. Collaborando, questa capacità di essere di riferimento per i tanti piccoli è cresciuta. Non dimentichiamo poi la cooperazione con l’associazione dei castanicoltori della Lucchesia e con il Consorzio Forestale delle Cerbaie”.
Ciniero insiste su questo punto: “Le nostre esperienza hanno molto più valore di quello che è il nostro effettivo peso. Noi rappresentiamo non solo numerose micro-imprese che beneficiano di facilitazioni, servizi e opportunità di mercato, ma anche veri e propri pezzi di comunità che vivono e presidiano i nostri territori montani e agricoli, cercando di contrastare giorno per giorno i fenomeni di abbandono e spopolamento. E non siamo noi a dirlo, lo dice chi ci continua a cercare: da Capannori a Pescia, dalla montagna pistoiese alla Media Valle del Serchio e arrivando fino alla Versilia, sono tante le persone, gli animatori di borghi montani, i boscaioli, i giovani agricoltori e le piccole aziende che amano la montagna, che su di essa vedono il loro futuro e che per queste ragioni ci chiedono di far parte delle nostre organizzazioni”. Giambastiani e Ciniero spiegano meglio il loro concetto: “Ci riferiamo ad un mondo che vigila e lavora su ampie aree di territorio e che a fatica reclama il proprio diritto di cittadinanza”. “Il punto – conclude la nota – è che pur avendo uno scarso peso elettorale, queste persone svolgono una funzione di conservazione e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e delle tradizioni, di cui beneficia l’intera cittadinanza”.