Marchi (Energie per l’Italia): “Ciclabile della Francigena, un cantiere pieno di insidie”

Francigena Greenway come la tela di Penelope, prima si fa e poi si disfa. La pensa così Giovanni Marchi, consigliere comunale del gruppo misto Energie per l’Italia di Capannori: “Prima costruiscono e poi disfanno – spiega – ed in seguito con alcune modifiche costruiscono nuovamente. Da troppo tempo ormai i lavori sono iniziati sulla via Romana. Le attività per la realizzazione della ciclabile vanno avanti a singhiozzo, e i cittadini vivono nel disagio costantemente e giornalmente”.
“Capiamo che la ditta che ha i lavori in appalto – dice Marchi – non essendo del luogo ha bisogno di ricongiungersi con le proprie famiglie, però,chi ne risente sono i residenti della zona, che hanno vissuto per parecchio tempo nella melma e nella fanghiglia, mentre la data di consegna lavori si avvicinava e continua ad avvicinarsi inesorabilmente. Molte famiglie che hanno ragazzi in età adolescenziale si lamentano del cantiere non adeguatamente segnalato e protetto, dove nella futura ciclabile attualmente in costruzione non dovrebbero circolare né pedoni né velocipedi, essendo ancora un cantiere attivo ed essendo questa zona in continuo adeguamento, dal cordolo ai pozzetti per i lampioni, alle attrezzature e materiali della ditta”.
“Il cordolo – prosegue Marchi – tra la ciclabile e la carreggiata con spigolo vivo, non arrotondato, è uno dei problemi che viene costantemente segnalato, in quanto molti residenti hanno dovuto sostituire le gomme della propria auto dopo l’urto, questo per scansare macchine che provengono dal senso opposto essendo la strada troppo stretta. Nella zona parcheggio lato nord, il passeggero o il conducente, a seconda di come verrà collocata l’auto, avrà problemi non indifferenti a scendere e montare in macchina, in quanto lo stallo di sosta è troppo a ridosso dei muri di recinzione delle abitazioni. La fossa lato sud, di proprietà del genio civile, ma competente per la pulizia, da quello che ci risulta del Consorzio del Bientina (dal quale immancabilmente arrivano le cartelle di pagamento) ha bisogno di essere pulita radicalmente, così che l’acqua possa defluire e non allagare i terreni a sud della Romana”.
“Un comune attento all’ambiente e primo in tutto – commenta Marchi – mi sembra che non abbia però molta cura degli alberi che vengono sradicati lungo la via. Tutti sappiamo che l’operazione diventa agevole anche per le piante abbastanza mature e attecchiscono, se vengono asportate con il loro pane di terra. Cosa che purtroppo è quasi impossibile fare lungo la via Romana, essendo le piante asportate sui cigli delle fosse. Di conseguenza la ditta è impossibilitata nel poter fare un lavoro a regola d’arte. Queste poi, dopo essere state asportate, dovrebbero essere ripiantate nella zona di Santa Margherita al magazzino comunale, ma certamente avranno una problematica di attecchimento, sia perché non hanno un pane di terra sufficiente, sia perché il lavoro è stato commissionato ora dall’amministrazione, quando le piante non sono più in riposo vegetativo. Di conseguenza saranno buttati al vento altri soldi dei cittadini”:
“Questi sono – conclude Marchi – rimangono e rimarranno alcune problematiche di questa strada, un’opera che dovrà collegare l’ospedale San Luca con il centro di Capannori e che ha una previsione di spesa di 752 mila euro, finanziata per 60 per cento dalla Regione Toscana e per la restante quota dai comuni beneficiari del finanziamento ripartiti fra Capannori (200mila euro) e Lucca (90mila euro). Se proprio questa ciclabil doveva essere fatta, che vada almeno incontro alle esigenze dei cittadini”.