“Gente di corte”, Della Nina racconta la ‘sua’ Porcari

7 maggio 2018 | 13:48
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“Gente di corte”, Della Nina racconta la ‘sua’ Porcari

Ci sono storie che ci portiamo dentro per una vita e poi, all’improvviso, sentiamo che è arrivato il momento giusto per raccontarle, per farle appartenere anche a qualcun’altro. E quando i vecchi ricordi diventano un modo per ripercorrere anche la storia di tutti noi, ogni pagina si trasforma in un regalo speciale. Un modo per non far finire tutto nell’oblio. Scritto quasi tutto d’un fiato l’ultimo libro di Giampiero Della Nina, Gente di corte, che da poco più di un mese si trova in più di 5mila librerie italiane grazie al premio letterario Albatros che lo ha selezionato tra altre tantissime pubblicazioni.

Tante facce, tanti soprannomi, tante storie che alla fine ne raccontano solo una, quella di via Pacconi che, come si legge dalle prime righe del romanzo “non era solo una strada, ma un paese nel paese”. E quel piccolo borgo di Porcari allo scrittore è sempre rimasto nel cuore, non solo per i buffi personaggi che lo hanno colorato ma anche perché, proprio in una di quelle corti, ci ha trascorso forse gli anni più belli dell’infanzia. Giampiero, noto commercialista di Porcari, tra una fila di numeri e un’altra ha dedicato gran parte del suo cuore a scrivere storie, quasi tutte legate alle tradizioni del nostro territorio e, in particolare, proprio a Porcari, a cui ha voluto regalare un piccolo pezzo di mondo che oramai vive solo nei ricordi di quelle vecchie case mandolate.
Il sagrestano, “dai moccoli scolpiti nel marmo”, il Parigino, il Putrì, la commovente storia d’amore tra Anna e Rinaldo, Bandiera, forse il più magro del paese, e ancora…Ida, la Bassotta “più larga che lunga”, il Nero, chiamato così perchè dopo essere stato fascista per una vita all’improvviso capì che era sempre stato dalla parte sbagliata. In ogni pagina una storia diversa che però si intreccia sempre a quella successiva, un racconto frizzante e coinvolgente che ci riporta negli anni duri del dopoguerra, quando tutto era difficile ma rimaneva anche più nel cuore delle persone, segnate dalla sofferenza e dalla fame. Pagine semplici che riescono sempre a strappare un sorriso e un’emozione, fatte di persone umili e di sentimenti puri. La guerra, la prima Repubblica, la Costituzione, gli anni che seguirono il ventennio di dittatura, i processi che arrivarono anche fin lì, in paese. Il romanzo dello ‘scrittore tra i numeri’ ripercorre passo passo anche una storia più grande, quella italiana, e tra amori e battute di quel piccolo borgo di Porcari possiamo comprendere anche quello che succedeva tra la gente, cosa diceva, cosa ne pensava, come reagiva a certe importanti novità. E ogni personaggio, a suo modo, alla fine lo sentiamo anche un po’ amico nostro, come se avessimo vissuto anche noi in quelle corti.
“Non c’è un personaggio a cui io sono più legato – spiega lo scrittore – li ho conosciuti tutti e li ricordo tutti con grande affetto. Ho riso e pianto molto scrivendo queste pagine. Un tempo si aveva più tempo per parlare con le persone, un tempo riuscivi davvero a capirne il carattere, non come adesso che siamo tutti occupati alla televisione o con i telefonini. Adesso non ci si conosce più, non c’è più dialogo. Dai ricordi di bambino ho cercato di ricostruire quelli che erano un po’ i personaggi di via Pacconi, romanzando là dove la memoria ormai non c’è più. In alcuni personaggi si possono riconoscere anche mio nonno e mio padre, ma non mi va di svelarlo, chi li ha conosciuti ce li rivedrà sicuramente. Scrivo da quando sono molto giovane – racconta Della Nina – quando deciso di inviare qualcosa di mio al premio letterario non ho avuto difficoltà a decidere l’argomento: ho impiegato tre mesi a scriverlo, era già tutto nella mia testa da parecchi anni”.
Tra le tante pubblicazioni ricordiamo infatti Porcari nel XIX secolo’’, Espressioni e modi lucchesi, che come ha raccontato l’autore ha avuto anche un giudizio da Indro Montanelli che lo teneva sempre con sé in caso “gli venissero a mancare arguzie toscane”, ma anche La professione di Ragioniere a Lucca – 100 anni di storia, Passaggi di tempo, Porcari: Origini e storia di una comunità e La Lucchesia e il suo folklore.
Il romanzo, dopo essere stato presentato la scorsa settimana al palazzo di vetro di Porcari, venerdì (11 maggio) alle 18 sarà presentato anche alla libreria Ubik, tra le prime a Lucca ad averlo tra i suoi scaffali. Ma se mettere nero su bianco una storia portata dentro tutta la vita ha regalato grandissime soddisfazioni, l’autore ha ancora un pensiero che non lo lascia in pace: “In molti dopo aver letto il libro – ha detto Della Nina – mi hanno chiesto come va a finire, soprattutto la storia d’amore. Credo proprio che dovrò continuare a scrivere”.

Giulia Prete