Variante Badia, opposizione: “Mai pensato a un’area industriale lì”

28 maggio 2018 | 10:36
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Variante Badia, opposizione: “Mai pensato a un’area industriale lì”

Il gruppo consiliare di Insieme per Altopascio risponde alle affermazioni di Pierluigi Rumbo dell’Alpipan in relazione alla variante prevista a Badia Pozzeveri. “Comprendiamo le motivazioni di Pierluigi Rumbo – dicono dal gruppo di opposizione – che legittimamente cerca di presentare una variante che non sta in piedi attraverso il suo punto di vista, ma continuiamo a pensare che questo provvedimento della maggioranza di Altopascio determini un grave attacco all’ambiente, una colata di cemento rosso che si potrebbe tranquillamente evitare e costituisce un pericoloso precedente. Per argomentare la sua posizione Rumbo, che ricordiamo essere vicino alla coalizione di sinistra tanto da essere stato nominato nel cda di Aquapur in rappresentanza di Altopascio dal sindaco D’Ambrosio, tira fuori alcuni temi che sono dei veri e propri boomerang, compresa la minaccia finale di lasciare Altopascio”.

“Intanto confermiamo che la variante – proseguono dall’opposizione – è di 44mila metri quadri che passano da agricoli a produttivi, quindi da verde a edificabili. Questo comporta un aumento di valore del terreno circa 10 volte, passando da circa 300mila euro a oltre 3 milioni di euro, secondo normali valutazioni di mercato. Contrariamente a quanto afferma Rumbo, il bosco vi è compreso, come testimonia la decisa presa di posizione di tanti ex amministratori altopascesi di sinistra che hanno presentato una osservazione che riguarda proprio l’invariante strutturale del bosco, evidentemente colpiti, come noi, da questo aspetto del progetto”.
“Altro elemento inedito e strano è che è stata presentata la domanda di variante senza che l’azienda abbia prodotto alcun titolo di proprietà – prosegue la nota – Da verifiche fatte infatti emerge che Alpipan non è proprietaria dell’area. Quindi, evidentemente, l’acquista agricola ma soltanto dopo che il comune l’ha passata industriale. Non sappiamo come definire un procedimento di questo tipo, ma in casi analoghi abbiamo sentito evocare sempre la parola speculazione. Il fatto che l’azienda afferma di aver bisogno di 12mila metri quadri di capannone e gliene vengono concessi 44mila è una ulteriore aggravante. Il timore che, in assenza di vincolo di destinazione, quelli inutilizzati potranno poi essere ceduti successivamente, pare fondato e questo porterebbe a un ulteriore guadagno”.
“Citando Marchetti e Fagni e il programma elettorale della coalizione di centrodestra e la nostra lista civica – conclude – Rumbo sostiene che questa area era stata individuata per una nuova zona industriale. Niente di più inesatto. E’ vero che il programma del centrodestra prevedeva nuove aree industriali e produttive, per favorire la nascita di nuove aziende, ma non certo dove Alpipan vorrebbe fare questo insediamento. Noi avevamo individuato, insieme ai nostri alleati, l’area delle Segate, ovvero la parte di Badia Pozzeveri compresa fra la ferrovia e l’autostrada.
Insomma confermiamo che si tratta di una operazione senza precedenti per Altopascio, che distrugge un’area a verde che è inutile abbattere, visto che ci sono ancora delle aree produttive utilizzabili e già esistenti nei piani urbanistici vigenti, avversata anche e sopratutto da chi è lontano dalle nostre posizioni politiche. Ci meraviglia che la regione e il presidente Rossi, che non perde occasione per elogiare come legge ambientalista e all’avanguardia la 65 del 2014, possa accettare e avallare una operazione del genere che rappresenta l’esatto contrario dei principi enunciati nella legge stessa”