Capannori, opposizione all’attacco sull’asilo Cosimo: “Comune non faccia scaricabarile”

Richiesta danni a progettisti e ditta dell’asilo nido Cosimo di Lammari, è polemica dall’opposizione. Che con una nota congiunta a firma di Alternativa Civica Capannori, Forza Italia, Energie per l’Italia, Udc e Movimento Cinque Stelle stigmatizza le scelte dell’amministrazione: “Abbiamo appreso dai giornali – si legge nella nota – che l’amministrazione comunale intende chiedere i danni ai responsabili della clamorosa vicenda dell’asilo Cosimo di Lammari, chiuso per cedimento strutturale a distanza di pochi mesi dalla sua apertura. Crediamo sia inaccettabile che il sindaco giochi allo scaricabarile. La storia del nido di Lammari è gravissima e senza precedenti”.
“Ci sono – dicono all’opposizione – delle precise responsabilità politiche che ricadono appieno sull’amministrazione: chi ha compiuto, anche sotto il profilo urbanistico, la scelta di realizzare l’asilo in quel luogo, quando si sapeva benissimo che lì la falda è alta e il terreno ricco d’acqua? Perché non si sono ascoltati gli appelli che da più parti sono stati lanciati e che abbiamo fatto anche noi delle opposizioni, ovvero che quel tipo di costruzione in un’area così più in basso anche rispetto al piano dove sono state costruite le scuole era a rischio allagamento? Si è detto a più riprese che quel luogo non era adatto all’edificazione di una struttura in bioedilizia. Ma l’amministrazione è voluta andare avanti in una sorta di cieca militanza ecologista, che si è conclusa con un immane spreco di soldi pubblici e il disagio di decine e decine di famiglie. Possibile che nessuno abbia usato quantomeno il buonsenso?”.
“Forse il motivo – proseguono le opposizioni – è stato che eravamo in campagna elettorale e andava ultimato in fretta, tanto è vero che fu inaugurato più volte, come se non si fosse capito. In una di queste occasioni veniva detto: “Le nuove generazioni rappresentano il nostro futuro; noi diamo a loro, per primi, il buon esempio”. Appunto il buon esempio è anche quello di ascoltare le critiche, chi ne sa più di noi e chi potrebbe anche dare buoni consigli, cosa che l’amministrazione si è sempre ben guardata dal fare. Il fatto che il terreno fu donato a suo tempo non voleva dire che era adatto a costruirci sopra. Un’attenta valutazione sarebbe stata doverosa tanto più che si aveva intenzione di costruirci una scuola. Ma forse l’amministrazione era accecata da questo importate primato raggiunto da non averci pensato… Solo dopo quando il tutto è precipitato allora l’asilo fu chiuso”.
“La domanda è: non ci si poteva pensare prima? – conclude la nota – E’ vero che l’amministrazione potrebbe essersi fatta consigliare male o avrebbe potuto evitare lo spreco di questi soldi pubblici? Intanto la cosa sicura è che si spendono altri 58.000€ e spicci per chiedere i danni. Siamo in attesa di ulteriore documentazione per approfondire ancor di più la vicenda. Il “ve lo avevamo detto” non basta e non è sufficiente a risarcire i capannoresi dei soldi buttati al vento. Il fatto di essere sempre i primi a imbarcarsi in progetti innovativi stavolta ha comportato purtroppo anche un record in negativo: sette mesi dall’apertura alla chiusura di un asilo di nuova costruzione”.