Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto

20 luglio 2018 | 13:41
Share0
Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto
Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto
Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto
Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto
Scuola Pea, concluso secondo lotto di lavori – Foto

Rischio sismico? Scuole non a norma? Benissimo, si rifanno. E’ terminato oggi (20 luglio) con la soddisfazione dell’amministrazione comunale e dei tecnici che hanno seguito il progetto, il secondo lotto di lavori per la messa in sicurezza sismica che ha interessato l’edificio della scuola media Enrico Pea di Porcari. Una scuola, la Pea, che in passato non era stata ritenuta idonea ai vigenti parametri costruttivi antisismici e che, quindi, necessitava di interventi importanti ma anche urgentissimi. A breve poi parte l’iter per il bando per un nuovo polo scolastico.

“Questo non è stato un lavoro importante – ha detto l’assessore Franco Fanucchi – è stato un intervento esemplare, un intervento che finalmente ha chiuso un cerchio. I lavori sono stati effettuati grazie al ‘tesoretto’ del Comune, senza stare ad attendere soldi da altri, perché andavano fatti con estrema urgenza e non potevamo permetterci di sprecare altro tempo. Questa non è solo una vittoria nostra ma di tutta Porcari, perché in questa scuola ci sono passate generazioni e generazioni. Mi preme ringraziare di cuore – ha aggiunto l’assessore – la Cpl Costruzioni di Pomigliano D’Arco non solo per la qualità dei lavori ma anche per la disponibilità e la tempistica con cui sono stati effettuati, lavorando persino il fine settimana per evitare che i rumori disturbassero le lezioni dei ragazzi. Il prossimo passo sarà quello di ricostruire la scuola Orsi La Pira”.
I lavori della ditta, come ha sostenuto anche la dirigente scolastica Emiliana Pucci che questa mattina era presente all’inaugurazione dei lavori insieme agli ingegneri che si sono occupati del progetto di un costo complessivo di circa 800mila euro, sono stati fatti in estrema sicurezza senza disturbare le attività degli studenti e, soprattutto, senza dover chiudere il plesso scolastico. Che, come si può ben comprendere, non è certo una cosa da poco. I lavori di messa in sicurezza sono stati effettuati non solo sui soffitti di ingresso e palestra ma anche all’esterno che adesso è munito di una sorta di ‘soletto’ con perni in acciaio. Un lavoro faraonico che però ha suscitato anche diverse polemiche a causa di un bando ”accantonato”.
“Il Comune di Porcari – ha spiegato l’assessore Roberta Menchetti – nel 2015 aveva partecipato a un bando triennale presentando il progetto di adeguamento sismico relativo al primo lotto di questa scuola. Ebbene, in merito a quella graduatoria, in cui noi siamo rientrati in un secondo momento, pochi giorni fa siamo stati chiamati dalla Regione dicendo che avevamo avuto accesso a un finanziamento di oltre 100mila euro. Questo ci è stato detto ben tre anni dopo, ma noi i lavori li abbiamo fatti subito. Dopo tutto questo tempo è stato inutile anche aver partecipato al bando. Tutte le valutazioni sono state fatte nel nostro ufficio e effettuate a nostre spese”.
“Sono circa vent’anni – ha aggiunto Fabrizia Rimanti – che le scuole rappresentano dal punto di vista strutturale una priorità per la nostra amministrazione. Da anni le scuole del nostro comune sono state oggetto di interventi e verifiche. Focalizzarsi esclusivamente su un aspetto relativo a un progetto è riduttivo”.
“Quando altri comuni non avevano destinato nessuna risorsa soprattutto a seguito dell’ordinanza Bertolaso del 2003 che prevedeva appunto le verifiche di vulnerabilità sismica, una delle poche amministrazioni che ha cominciato a programmare e a mettere fuori questo aspetto è stata proprio l’amministrazione di Porcari. Una delle prime a procedere alla verifica di vulnerabilità degli edifici scolastici. Un intervento che va avanti da quasi vent’anni e volto a un progressivo miglioramento”, ha commentato uno degli ingegneri.
Ma vediamo nel dettaglio i lavori che sono stati effettuati al plesso che, ricordiamo, presto interesseranno anche la scuola Orsi La Pira: “Abbiamo inserito delle fondazioni sui pali – ha spiegato l’ingegnere Molteni – all’interno delle vele – contrafforti in cemento armato -, per garantire la sicurezza statica. Per ciò che concerne le misure antisismiche, sono state installate azioni orizzontali a croce di Sant’Andrea per garantire la tenuta del fabbricato in caso di terremoto. Inoltre, sono stati rinforzati i nodi strutturali con piastre d’acciaio e le alte vetrate le hanno sostituite con vetri più preservanti”.
“La scuola – ha commentato la dirigente scolastica – aveva estremo bisogno di questo intervento. Siamo contenti della sua realizzazione, anche dal punto di vista organizzativo siamo stati tutti quanti bravi a gestire i lavori che si sono svolti in contemporanea con le lezioni. Per quanto riguarda la prospettiva futura – ha aggiunto – posso dire che negli ultimi anni gli studenti sono cresciuti, adesso se ne contano 1020, quindi vuol dire che siamo stati bravi anche ad attirare, non solo noi ma lo stesso Comune che negli ultimi anni ha garantito più posti di lavoro e politiche sociali adeguate. La scuola è in crescita e per tale motivo si deve confrontare con un’edilizia rinnovata. La sicurezza sta alla base, sicuramente, ma si deve rinnovare anche dal punto di vista delle strutture. Chiedo che ci sia un cambiamento, un cammino congiunto per arrivare a una programmazione congiunta, perché non è possibile che le scuole siano progettate come venivano progettate negli anni del secondo dopo guerra. L’Umbria in questo ci fa da scuola: dopo il terremoto si è trovata con la necessità di riprogettare le scuole e c’è stato un lavoro congiunto con le amministrazioni locali. Adesso ci sono scuola completamente rinnovate, come si possono vedere anche nel nord Europa. Chiedo questo: che questi progetti non siano solo tecnici ma anche di valenza didattica”.
L’assessore Fanucchi, proprio in merito alla richiesta della dirigente, ha quindi promesso di programmare questo tipo di interventi insieme e, se necessario, anche di essere disposto a visitare scuole che la dirigente vorrebbe prendere come esempio, sostenendo che ”sono i tecnici a fare i lavori, ma a dare consigli è chi la scuola la vive davvero”.

Giulia Prete