Il parco più bello d’Italia? Quello di Villa Torrigiani

Villa Torrigiani a Camigliano si è aggiudicata il primo premio per la categoria ‘parchi privati’ della XVI edizione del concorso promosso dal network ilparcopiubello.it, che premia le più incantevoli bellezze verdi italiane. A vincere, invece, per la categoria ‘parchi pubblici’, Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso): due gioielli naturalistici accuratamente selezionati dal comitato scientifico del premio Il parco più bello d’Italia, che ha visto oltre 1.000 i partecipanti, iscritti al network online che da oltre quindici anni è promotore di un turismo verde alla scoperta del patrimonio paesaggistico e botanico italiano.
Per la selezione dei vincitori sono stati valutati i parametri previsti dal regolamento del concorso: l’interesse storico-artistico e botanico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. La giuria si compone di 6 esperti del settore: Vincenzo Cazzato (presidente, università del Salento, per anni coordinatore del comitato ministeriale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Alberta Campitelli (già dirigente dell’ufficio ville e parchi storici della Sovrintendenza ai beni culturali del Comune di Roma), Marcello Fagiolo (già presidente del comitato nazionale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Ines Romitti (architetto paesaggista Aiapp-Ifla), Luigi Zangheri (già presidente del comitato scientifico internazionale per i paesaggi culturali Icomos-Ifla), Margherita Azzi Visentini (politecnico di Milano; istituto veneto di lettere, scienze ed arti).
Villa Torrigiani
La villa rinascimentale con il giardino ‘ad orto’ costruita per i marchesi Buonvisi, fu trasformata nell’attuale sontuoso palazzo con il giardino teatro di Flora dal marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte del Re Sole (Luigi XIV). Acquistata nel 1636, decise di farne ‘la sua Versailles’ consigliato da Andrée Lenotre per le grandi fontane, e costruì il Borgo Parigi. La teatrale facciata ornata di statue annuncia la ricchezza dello stile interno, con affreschi (di Scorzini e Dandini), collezioni ed arredi ancora originali, essendo gli attuali proprietari discendenti diretti del marchese Santini. Un imponente viale di cipressi esalta l’arrivo e nel parco antiche camelie e rare specie botaniche, inserite da Vittoria Santini Torrigiani (nel XIX secolo), hanno raggiunto notevoli dimensioni dando al giardino un aspetto più romantico. Luogo di cultura ed incontri, ha ospitato tra gli altri i presidenti francesi Georges Pompidou e Giscard d’Estaing, la regina madre d’Inghilterra Elizabeth Bowes-Lyon, che ha piantato un albero, il primo ministro canadese Jean Chrétien in visita privata durante il G8 a Genova. Nel teatrino cantò Maria Malibran e più recentemente Cecilia Bartoli, in visita privata. La villa fu aperta alle visite dalla principessa Simonetta Colonna di Stigliano, nata marchesa Torrigiani, pur continuando a essere abitata dalla famiglia.
Le motivazioni della giuria
“La villa Torrigiani costituisce un’importante presenza all’interno del sistema di ville della Lucchesia, in una posizione splendida, ai piedi delle colline, inquadrata in un armonioso paesaggio. Un maestoso viale di cipressi secolari lungo 700 metri introduce alla residenza con la sua grandiosa facciata caratterizzata da un doppio ordine di serliane.
Il giardino si caratterizza a sua volta per le sue articolate stratificazioni: se infatti l’impianto originario dei Bonvisi risale al Cinquecento, quello barocco seicentesco di Nicolao Santini, ambasciatore lucchese alla corte di Luigi XIV, si ispira al gusto francese (è stato fatto il nome di Le Nôtre), mentre quello ottocentesco del marchese Torrigiani porterà alla creazione del parco romantico secondo una moda assai diffusa nella Lucchesia. Il prezioso giardino barocco si articola secondo un asse comprendente fontane e il bellissimo giardino di Flora, rarissimo esempio di giardino di fiori ancora conservato con il prezioso disegno delle aiuole destinate a ospitare fioriture, chiuso da un padiglione a pianta ottagonale caratterizzato da una cupola coronata dalla statua della dea e da imprevedibili giochi d’acqua. Il giardino è poi collegato con il livello soprastante, dominato dalla grande peschiera, da un articolato e scenografico sistema di scalinate a doppia rampa con statue e vasi che ospita al suo interno un percorso di grotta. Alla notevole la varietà di esemplari arborei si aggiunge anche la collezione di camelie in varietà ottocentesche che fanno di questo giardino un vero capolavoro anche sotto il profilo botanico. La manutenzione del giardino da parte dei proprietari attuali Colonna di Stigliano è esemplare: si tratta di un esempio di villa privata che assicura regolari aperture al pubblico”.
Foto PubliEd