Giannoni (La Porcari che vogliamo): “Basta vittimismo da parte della maggioranza”

“La smettano di fare le vittime e amministrino il paese per il quale sono stati eletti” così il capogruppo della lista civica La Porcari che vogliamo Riccardo Giannoni che replica così alla lettera con cui l’ex vice sindaco Franco Fanucchi ha annunciato il suo addio.
“Mi chiedo soltanto quando la smetteranno – prosegue Giannoni – lui ed i suoi compagni di avventura, di fare le vittime di qualche congiura ingiusta che li sta colpendo e inizieranno, invece, ad amministrare il paese per il quale sono stati eletti, portando avanti gli impegni assunti con i cittadini. Ricordo loro, giusto per comodità, che hanno ottenuto il consenso dei porcaresi, promettendo: nuova caserma dei Carabinieri; rotonda in via Diaccio; acquisto di Villa Grassini; nuovo parcheggio scambiatore in via del Centenario; viabilità di collegamento tra via Ciarpi e via del Centenario per eliminare il traffico pesante in quella zona; nuova scuola; sistemazione dell’area intorno all’istituto Cavanis; regimazione idraulica del territorio. Per il momento, a parte la distruzione della Ruga, uno dei simboli del paese, l’unica opera promessa e realizzata sarà lo sgambatoio. Un po’ pochino”.
“Di fronte alla inconcludenza amministrativa – prosegue Giannoni – capisco quindi il tentativo di spostare l’attenzione su altro e scegliere la trita strategia del vittimismo. Il buttarsi in terra chiedendo il conforto e la compassione delle persone come fanno ormai ogni settimana inventando congiure che non esistono e creando casi sul nulla. Un vittimismo che poi stride con l’arroganza che quotidianamente mostrano, in varie circostanze, nei confronti di chi, il sottoscritto e i consiglieri de La Porcari che vogliamo, è a sedere in Consiglio grazie al voto di quasi 2000 porcaresi. Ieri sera (29 settembre), ad esempio, più volte la presidente del consiglio comunale mi ha negato la parola, limitando il diritto di un consigliere comunale a esercitare la sua legittima funzione. E invece l’ha concessa a Franco Fanucchi che ha potuto parlare e spiegare le sue ragioni, sebbene non avesse alcun titolo per farlo, essendosi dimesso da consigliere”.