Notti horror al Sibolla, bocciatura dagli ambientalisti

31 ottobre 2018 | 18:28
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Notti horror al Sibolla, bocciatura dagli ambientalisti

Notti horror al lago di Sibolla? L’idea del Comune di Altopascio riceve una bocciatura piena da parte del Wwf Alta Toscana che insieme a Italia Nostra onlus, Legambiente Valdera e Lipu Pisa stigmatizzano l’iniziativa.


“La riserva naturale del Lago di Sibolla – si legge in una nota congiunta ha un centro visite, inaugurato nel 2013, che non è mai stato allestito internamente ed è rimasto sempre chiuso se non in sporadiche occasioni che in oltre cinque anni si contano sulle dita di una mano.
 Ora il Comune di Altopascio, che aspira a gestire l’area protetta, dichiara di avere intenzioni serie, e di puntare ad un programma annuale, diversificato e continuativo, anche grazie al contributo di 10.000 euro ricevuto dalla Regione Toscana.
 E per iniziare cosa fa? Presenta orgogliosamente alla stampa come evento clou della stagione il ciclo Sibolla Horror che per tutto il mese di ottobre propone al Centro visite proiezioni dedicate al cinema horror rurale con ambientazione a tema.
 Nell’immagine dell’evento, francamente imbarazzante, il classico killer con maschera da hockey d’ordinanza cammina sulla passerella galleggiante che conduce all’osservatorio del Lago di Sibolla (quella sì veramente orribile, in plastica celeste e rumorosissima).
 Ma pensiamo davvero che sia questo il modo migliore per promuovere le ricchezze naturalistiche di quello che da sempre viene considerato, soprattutto dal punto di vista botanico, uno dei più interessanti biotopi palustri della Toscana? Se il centro visite fosse sempre aperto al pubblico – si prosegue nella nota – e vi si organizzassero decine di eventi, una manifestazione così visibilmente estranea alle finalità della struttura potrebbe anche passare inosservata, ma purtroppo la realtà è ben diversa. 
Ricordiamo che stiamo parlando di un edificio costruito con fondi pubblici comunitari (oltre 600.000 euro), e dell’utilizzo di un contributo regionale finalizzato al monitoraggio, alla gestione e alla valorizzazione di un’area protetta.
I fondi della Regione destinati a tale scopo dovrebbero trovare un impiego più appropriato in azioni di monitoraggio e miglioramento degli habitat e nell’organizzazione di attività di fruizione qualificate e sostenibili dal punto di vista ambientale.
 A Sibolla ci sono associazioni vegetali di rilievo europeo e specie rare che necessitano di interventi urgenti e continuativi di tutela, e per la sfagneta occorrerebbe ripristinare le strutture che un tempo consentivano di osservarla in sicurezza. 
Le passerelle sono essenziali anche ai fini delle attività di visita da parte del pubblico, nell’organizzazione delle quali si dovrebbe tenere conto anche della componente faunistica da lasciare indisturbata in certi periodi dell’anno. 
Nei programmi della Sibolla per ora non troviamo traccia di tutto questo, e se ciò che accade qui rappresenta l’inizio del nuovo corso nella gestione delle aree protette, più volte annunciato dall’assessorato all’ambiente della Regione Toscana, c’è veramente da essere preoccupati”.