
Nuova riunione sul tema assi viari per il Comitato viabilità sostenibile e salvaguardia del territorio che ha affrontato anche il tema di sottopassi e viabilità.
“L’asse viario – è il commento del comitato – è un collegamento veloce tra due o più punti del territorio. Nel caso di Lucca è un corridoio infrastrutturale per il trasporto su gomma dei mezzi che dalla Via del Brennero vanno verso l’autostrada e viceversa. Una strada sopraelevata che ha poche intersezioni con le altre strade, ad una corsia per senso di marcia e divieto di svolta a sinistra, per favorire velocità e scorrimento. Un’opera così realizzata è secondo noi inefficace per la risoluzione del problema traffico urbano della città, proprio perché concepita per il traffico di tipo extraurbano e di attraversamento”.
“Il sindaco di Capannori Menesini definisce questo progetto un “troiaio” – prosegue il comitato – ma vorrebbe vederlo realizzato con queste principali modifiche. Più alberature per la mitigazione dell’opera e abbassamento della sede stradale a raso del piano di campagna per aumentare le intersezioni con le altre strade mediante rotatorie. Così facendo, secondo il primo cittadino, l’asse viario dovrebbe risultare anche un sistema tangenziale per il traffico della viabilità lucchese. Questa valutazione, purtroppo, è secondo noi approssimativa e superficiale; l’asse viario per essere usato come sistema tangenziale dovrebbe avere quattro corsie, due per senso di marcia per non ingolfarsi o bloccarsi nelle manovre di entrata ed uscita alle numerose rotatorie che verrebbero costruite sul tracciato. Se l’asse viario venisse costruito con le modifiche che vuole Menesini, non funzionerebbe come sistema tangenziale per defluire il traffico delle altre strade perché non è una tipologia di opera costruita con questo scopo, e non funzionerebbe più come corridoio infrastrutturale in quanto con una sola corsia per senso di marcia risulterà continuamente ingolfato e rallentato dal traffico in entrata ed uscita dalle varie rotatorie”.
“C’è poi il problema della nuova strada che Menesini vorrebbe far costruire tra S.Margherita e Tassignano – appuntano i cittadini – per poter urbanizzare l’attuale via Romana. Questo tracciato, ci dicono, che dovrebbe servire come collegamento dell’asse viario ed il casello di Capannori, ma dovrebbe essere usato anche dal traffico della via Romana e parte di quello della via della Madonnina. Dovrebbe servire anche come collegamento sottoferroviario per i paesi di S.Margherita e Tassignano e come variante alla via del Casalino che verrebbe chiusa. Tutto questo dovrebbe passare da una strada ad una corsia per senso di marcia, che in 1,5 chilometri attraversa un sottopasso, tre rotatorie ed un cavalca-autostrada. È facilmente prevedibile che soprattutto questo ultimo tratto fortemente voluto da Menesini collassi una volta ultimati i lavori. E di fronte ad un progetto con così tante lacune ci viene in mente una cosa sola: bel troiaio, anche peggio del progetto originale”.
“Ma allora perché questa fretta di dare il via ai lavori? – è il commento – erché non valutare un nuovo progetto che prenda in considerazione i cambiamenti che ha subito il territorio e il traffico in questi anni? Il sindaco non vuole fare progetti condivisi con la cittadinanza, anzi, presenta sempre i progetti dicendo: “Questo è il meglio che si possa fare”. Ma bisogna che anche lui cominci ad ascoltare a fare i progetti insieme ai cittadini, proprio per avere una visione più ampia e fare opere funzionali al territorio. A tal proposito, nel mese di novembre faremo una assemblea con la cittadinanza, dove analizzeremo e discuteremo i vari progetti che sono stati presentati dalle varie forze politiche, proprio perché pensiamo che è solo grazie all’ascolto e al contributo dei cittadini, che le opere pubbliche possano essere ben sviluppate e non diventare dei “troiai”. Capannori è formata da 40 frazioni tutte importanti e da salvaguardare (come dice il Sindaco), ci sembra però che vi siano zone della piana che hanno pagato a caro prezzo le scelte urbanistiche di questi anni”.
“Sul tema invece del raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca, e realizzazione sottopassi – prosegue e conclude il comitato – da tempo stiamo cercando di dare il nostro contributo rimanendo però completamente inascoltati. Da sempre siamo favorevoli alla realizzazione dei sottopassi a patto che questi garantiscano la vivibilità e non riversino nuovo traffico nelle frazioni interessate. Come abbiamo sempre detto, l’intento di promuovere il trasporto su rotaia è sicuramente nobile e ampiamente condiviso. E’ comprensibile anche la volontà di mandare avanti rapidamente il progetto, ma se le valutazioni non vengono effettuate preventivamente alla realizzazione delle opere, spesso i progetti ed i cantieri si bloccano per problematiche impreviste e contenziosi che fanno lievitare enormemente i costi e lasciano i siti con i resti dei cantieri. Viste le molteplici criticità nel tratto Tassignano-Lucca sarebbe forse il caso di valutare (come del resto è stato fatto a Montecatini) la non realizzazione di questi due chilometri di raddoppio alla luce anche di quanto viene scritto sul decreto 6565 del 2 maggio 2018 dove si cita testualmente: Per la fase di esercizio e stato considerato uno scenario futuro che prevede i seguenti flussi di traffico ferroviario: treni regionali (velocita max 140 chilometri all’ora): 94 in periodo diurno e 3 in periodo notturno; treni merci (velocita max 100 chilometri all’ora): 4 in periodo diurno e nessuno in periodo notturno. Questi treni merci sono esattamente quelli che transitano oggi. Quindi di quale incremento stiamo parlando?”.