Forza Italia, Marchetti: “Troppi soldi per la nuova scuola a Badia Pozzeveri”

Alla vigilia della presentazione del progetto per la nuova scuola elementare di Badia Pozzeveri, Maurizio Marchetti, capogruppo di Forza Italia, in Consiglio regionale, ha richiesto al Comune di Altopascio: “meno guizzi ecoavanguardistici e più certezze quando si fa edilizia pubblica. Sconsiglierei, – continua – di replicare l’esperienza dell’asilo di Lammari. Anche quella struttura venne presentata come architettonicamente all’avanguardia, ma, a pochi mesi dalla sua inaugurazione, gli ambienti iniziarono a subire infiltrazioni e, adesso, l’edificio si è deteriorato fino ad essere dichiarato inagibile. La procura ne dispose il sequestro nel 2016 e i bambini non ci sono mai più tornati. La Regione Toscana in quell’asilo aveva investito 800.000 euro. Oggi, nella scuola di Badia Pozzeveri riversa 650.000 euro. Mi pare un film già visto, e sono preoccupato. Vorrei evitare che l’esperienza capannorese si ripetesse ad Altopascio con questa nuova scuola, ecco. Sconsiglierei proprio. Ma del resto avevo sconsigliato anche la realizzazione del fontanello davanti al Comune e s’è visto come è andata: è tutto tappato dai sigilli della magistratura”.
Troppi soldi, secondo Marchetti che in materia di costruzioni sa ben il fatto suo: “Mi sento di affermare che due milioni per cinque aule pur grandi e dei bagni, senza né palestra né mensa, mi paiono cifra un tantino alta. Sono parallelepipedi open, non vedo tutto questo sforzo né progettuale né realizzativo. Non vorremmo – prosegue – che si sacrificassero soldi pubblici ad ideali ecoavanguardistici di autosufficienza energetica, quando nell’edilizia pubblica ci si potrebbe forse con maggior oculatezza rivolgere a tipologie costruttive prive di incertezze e rispondenti ad esigenze di assoluta solidità e stabilità, nonché con minimi livelli di dispersione del calore. Per non parlare delle minori necessità a livello di manutenzione anche solo ordinaria”.
Poi c’è la perplessità educativa delle aule tuttofare: “Ci dicono che quella scuola sarà la prima in Toscana ad adottare il progetto Mensa in classe, adducendo un substrato pedagogico che, onestamente, non ci trova d’accordo. Qui si fa classe pollaio in batteria, dove i bambini fanno tutto nei medesimi spazi, in una sovrapposizione funzionale poco educativa. Starà ai genitori, poi, a casa, spiegare perché a scuola si può e anzi si deve pranzare sul banco, ma a casa non va bene cenare sul letto o sul divano davanti ai cartoni animati. Solidarietà alle famiglie”.