
“La pratica riguardante la razionalizzazione periodica delle partecipate pubbliche approvata in data 28 dicembre dal consiglio comunale è stata l’ennesimo atto di arroganza di questa amministrazione guidata Pd”. La pensano così i consiglieri comunali di centrodestra a Capannori, Giada Martinellli e Mauro Celli per Alternativa Civica, Giovanni Marchi per Energie per l’Italia, Anthony Masini, Pio Lencioni e Daniele Lazzareschi per Forza Italia e Paolo Rontani per l’Udc.
“Non si trattava di discutere di noccioline – spiegano – ma di quelle società appunto partecipate dal Comune in cui i cittadini mettono i loro soldi. Perché sebbene si sapesse la data perentoria entro la quale questo provvedimento andasse approvato, la maggioranza si è ben guardata di farla discutere nella commissione competente come si dovrebbe fare. È vero che in casi di somma urgenza le pratiche possono essere discusse ugualmente, ma questi casi stanno diventando un po’ troppi e poi nello specifico si sapeva da tempo che la pratica in questione doveva essere discussa, non era certo una questione di urgenza o imprevista. Allora come mai non convocare una commissione per tempo? Come mai la convocazione (pare per il giorno prima del Consiglio) non è arrivata in via ufficiale, ma con un semplice messaggino whatsapp, come fosse l’invito al compleanno del compagno di classe del figlio? Questo dimostra la totale incapacità organizzativa e amministrativa dell’attuale amministrazione che come al solito esclude le minoranze da qualsiasi discussione in barba alla tanto sbandierata trasparenza e con atti di forza approva e delibera ciò che più le torna comodo. Per questo noi gruppi di centro destra non abbiamo partecipato alla votazione, perché sarebbe stata l’ennesima presa in giro”.
“Fa sorridere – conclude la nota congiunta – che il Pd si lamenti tanto del nostro governo nazionale riguardo alle commissioni parlamentari quando nel nostro comune agisce dimostrando esattamente il contrario. Se le commissioni non si fanno quando governano loro va bene, mentre se non le fanno gli altri no? Quale è la ratio del loro ragionamento? Quando comando io faccio come mi pare, non discuto, non presento progetti, non coinvolgo gli altri. A nostro parere le istituzioni vanno gestite seriamente, in modo trasparente e coinvolgendo tutti gli attori interessati ma non facendo tutto ciò che si vuole solo perché si è vinto. Ma che democrazia è questa? Noi non ci stiamo e crediamo che anche i cittadini se ne siano resi conto e che siano pronti a cambiare questa amministrazione arrogante, prepotente, non trasparente il prossimo 26 maggio”.