Aria inquinata, Raffanti propone di usare i palloni aerostatici per uno studio epidemiologico

Utilizzare palloni aerostatici ed in particolare quelli a idrogeno per una ricerca epidemiologica sulla qualità dell’aria nella Piana in giorni in cui si assiste a continui sforamenti delle polveri sottili. E’ la proposta che fa Massimo Raffanti il giornalista e scrittore lucchese, fondatore del Vincenzo Lunardi Balloon Club che, dal 1984 si occupa della divulgazione dell’omonimo eroe dell’aria, ideando non solo la Festa dell’aria di Capannori ma introducendo anche il volo in mongolfiera in Lucchesia, lancia un’analoga proposta per la Piana di Lucca.
“L’aria della Lucchesia e della sua Piana non è più la stessa ed è malata. I palloni aerostatici ed in particolare quelli a idrogeno, potrebbero essere impiegati ai fini di una ricerca irrimandabile. I giorni in cui gli inquinanti monitorati superano i limiti consentiti dalla legge si susseguono sempre più numerosi – va avanti Raffanti – e intanto le problematiche ambientali di Lucca e della Piana, con il passare del tempo, si vanno sempre più aggravando. Inutili i tentativi di abbattere gli inquinanti impedendo l’accensione di qualche caminetto o stufa a legna. La nostra salute e dunque a rischio? I Comuni di Capannori, Porcari, Altopascio ecc. hanno per caso realizzato qualche recente indagine epidemiologica sulle patologie tumorali, affezioni polmonari ed allergiche derivate non solo dalle polveri sottili ma, soprattutto, dalle emissioni industriali sui territori? Noi non lo sappiamo ma crediamo di no. Intanto quantitativi enormi di fumi si sprigionano dalle industrie poste nella camera a gas dei diversi Comuni, stretti come sono fra due alti sistemi montuosi ed in zone a scarso ricambio d’aria per mancata ventilazione. Ciò accade nella zona più inquinata della Piana, dove l’Università di Biologia Marina di Livorno, tempo fa, rilevò un inquinamento tale da produrre il deserto lichenico. Cosa fare? Ad esempio in altra provincia non lontana da qui, il Movimento 5 stelle di Agliana, sempre tempo fa, in base alle esenzioni ticket per le patologie oncologiche rilevate, dimostrò un aumento significativo dei tumori di quell’area, innestando un doveroso allarme. Alla luce di quanto sopra, la nostra associazione – riferisce Raffanti -, invita gli enti territoriali, i sodalizi naturalistici (Italia Nostra, wwf ecc.) e gli enti di ricerca ad eseguire tali indagini, rilevando se possibile al contempo anche una rilevazione sull’inquinamento globale raggiunto alle varie quote atmosferiche e tramite un pallone ad idrogeno”.