Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio

16 febbraio 2019 | 10:11
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Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio
Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio
Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio
Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio
Lavori socialmente utili retribuiti, progetto ad Altopascio

Da un paio di settimane è attivo ad Altopascio il progetto Diamoci una mano, iniziativa promossa dalla Misericordia locale e che mira a coinvolgere i cittadini in lavoretti per la cura del bene comune e degli altri, in cambio di un contratto e di una retribuzione. L’iniziativa è finanziata da un bando della Regione Toscana e dall’amministrazione D’Ambrosio che ha compartecipato alle spese. Un modo per far crescere ulteriormente il baratto sociale ed estenderlo a tutti i mesi dell’anno. Divisi in gruppi di 3-4 persone, i partecipanti, disoccupati, iscritti al centro per l’impiego e selezionati in base a una serie di requisiti, sono impegnati per 12 ore a settimana con rotazione ogni tre mesi e 500 euro netti al mese in busta paga.

“Abbiamo avuto un vero e proprio boom di domande – spiega il presidente della Misericordia, Salvatore Bono – Ne sono arrivate 74: di queste, 30 avevano i requisiti per accedere ai colloqui. Le persone più idonee sono 13 e sono già al lavoro. I requisiti previsti sono semplici: abbiamo stabilito un punto a chi ha fino a due figli minori; due punti a chi ha più di due figli minori; a chi è nato prima del 1969, persone cioè più difficilmente ricollocabili nel mondo del lavoro e a chi ha in famiglia una persona invalida. Con questo intervento andiamo a offrire una nuova possibilità di inserimento sociale e lavorativo, il tutto sotto il segno della solidarietà, che è l’ingrediente più importante per la Misericordia”.
Le persone che stanno partecipando a Diamoci una mano sono già all’opera per curare, sistemare e riqualificare intere aree pubbliche del territorio comunale: c’è chi si occupa del centro storico e chi dei parchi; chi sta intervenendo nella zona industriale e chi accumula e toglie dalla strada interi sacchi di immondizia. E ancora ci sono i gruppi per le frazioni, così a Marginone, a Chimenti, a Spianate e a Badia Pozzeveri, e chi invece impiega il proprio tempo per attività di assistenza agli anziani o alle persone in difficoltà, il tutto con l’obiettivo di migliorare il vivere comune e ricavare uno stipendio vero.
“Con questo progetto riusciamo a coprire tutto l’anno – spiegano il sindaco, Sara D’Ambrosio e l’assessore al sociale, Ilaria Sorini – Diamoci una mano, infatti, si affianca e integra il progetto di baratto sociale: quest’ultimo continuerà a interessare le persone che fanno domanda per il fondo anticrisi o individuate dai servizi sociali comunali. Il fatto che ci siano state così tante domande dimostra che le situazioni di difficoltà economica e di fragilità sono considerevoli, non solo ad Altopascio, ma in generale in Italia, e che la disoccupazione è ancora purtroppo molto presente: tutte queste persone, nel momento in cui hanno saputo della possibilità di un lavoro e di uno stipendio, si sono presentate immediatamente, guidate anche dalla volontà di fare del bene per il proprio paese. Tra reddito e stipendio c’è molta differenza: noi puntiamo sullo stipendio, cioè sulla retribuzione a fronte di un lavoro svolto. In questo modo usciamo dalla logica assistenzialistica, ma cerchiamo di valorizzare le risorse personali e lavorative di ciascuno, per far recuperare loro un senso di dignità legata al sentirsi utili, molto importante anche per cercare e trovare nuove opportunità di lavoro. Ci attiveremo per trovare risorse, tramite bandi regionali e fondi europei, per confermare il progetto anche nel prossimo anno”.