Legambiente Capannori propone le compostiere di comunità

Introdurre il compostaggio di comunità per agevolare le buone pratiche anche a chi vive in condominio o in abitazioni senza uno spazio esterno. E’ quanto propone Legambiente Capannori e Piana lucchese per incentivare la riduzione dei rifiuti organici, diminuire gli impatti sull’ambiente e i costi dovuti alla gestione dei rifiuti stessi, ma anche per alleggerire la tariffa a vantaggio dei cittadini.
I dati della Regione Toscana confermano che Capannori è il primo Comune in Toscana per raccolta differenziata dei rifiuti, con una percentuale superiore all’88%. E anche gli altri Comuni della Piana hanno raggiunto ottimi risultati. Nella differenziazione dei rifiuti, la parte organica, il cosiddetto umido, è la frazione più consistente: soltanto a Capannori si producono ogni anno più di 5000 tonnellate di organico. La gestione dell’umido, che viene perlopiù trasportato fuori Regione per lo smaltimento, costa all’azienda dei rifiuti circa un milione e mezzo di euro all’anno, occupando quasi un quarto dei costi.
“Il fatto che i rifiuti siano conferiti per singole tipologie in quantità elevata, con una continua riduzione della componente non riciclabile, è un dato positivo, perché conferma che i cittadini capannoresi fanno un’ottima raccolta differenziata – afferma Giordano Del Chiaro, presidente di Legambiente Capannori -. Ma per il futuro occorre guardare oltre: non basta più incentivare la differenziazione, ma bisogna cercare di ridurre, dove possibile, le quantità di organico e di plastica conferiti”.
In questa direzione va la proposta di cominciare ad installare sul territorio le compostiere di comunità. Si tratta di strutture di dimensioni modeste, capaci di accogliere fino a 130 tonnellate all’anno di rifiuto organico, collocate in uno spazio non lontano dalle abitazioni, dove i cittadini aderenti (non più di 500 a seconda della portata dell’impianto) potranno conferire l’umido prodotto quotidianamente.
“I vantaggi di questa pratica sono diversi: chi aderisce potrà conferire l’organico in qualunque momento nella compostiera, senza dover attendere il passaggio dell’operatore; vantaggio non da poco per chi abita in condominio e non ha ampi spazi – continua Giordano Del Chiaro -. Oltre agli importanti effetti ambientali, le famiglie aderenti potranno beneficiare anche di uno sconto sulla tariffa dei rifiuti, che proponiamo di incrementare man mano che aumentano le adesioni”.
Le compostiere di comunità non producono maleodoranze e potranno essere gestite da un’associazione o da un gruppo di cittadini, che si occuperanno del corretto svolgimento del compostaggio e della distribuzione tra gli aderenti del terriccio (compost) prodotto dall’impianto.
“Considerati i vantaggi del progetto e gli ottimi risultati di chi ha già sperimentato il compostaggio di comunità abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di cominciare a lavorare per mettere in funzione la prima compostiera – afferma Maria Cristina Nanni, direttrice dell’associazione -. Una soluzione, questa, che va incontro alla sensibilità ambientale di tante persone e che porta notevoli vantaggi pratici ed economici nella gestione dell’organico a favore dei cittadini”.