Bartolomei: “Incentivi a chi apre negozi di prossimità”

16 marzo 2019 | 11:02
Share0
Bartolomei: “Incentivi a chi apre negozi di prossimità”

La campagna elettorale a Capannori è ormai entrata nel vivo anche per il candidato di centrodestra Salvadore Bartolmei. A partire da lunedì (18 marzo) lo sfidante di Menesini inizierà un tour di ascolto nelle varie frazioni del comune di Capannori allo scopo di raccogliere le osservazioni dei cittadini. Le prime frazioni toccate saranno Colle di Compito, Castelvecchio di Compito e Ruota. Ai cittadini sarà consegnato un questionario con alcune domande relative a problemi e priorità che più avvertono come urgenti. Bartolomei presenterà inoltre la sua proposta Vieni in bottega volta a dare incentivi a chi apre negozi di prossimità nelle frazioni.

Idee in movimento, questo il nome del tour che vedrà protagonista Salvadore Bartolomei che che nelle prossime settimane toccherà tutte le frazioni di Capannori. Il tour proseguirà fino al 12 aprile. Lunedì, dalle 10 alle 11,30, Bartolomei sarà in giro per Colle di Compito con ritrovo e partenza dal bar Centoni; dalle 15 alle 18 giro per Castelvecchio di Compito con ritrovo e partenza dal bar Castello; dalle 18 alle 20 giro per Ruota con ritrovo e partenza dal parcheggio all’ingresso del paese.
Martedì (19 marzo), dalle 10 alle 11,30 giro per San Leonardo in Treponzio con ritrovo e partenza dal bar Gattino; dalle 18 alle 20 giro per Pieve di Compito con ritrovo e partenza dalla pizzeria Tre Tigli.
I cittadini (per i quali sono garantite tutela della privacy e anonimato) potranno restituire di persona i questionari compilati oppure scattare una foto e inviarla, tramite whatsapp, al numero 389.6391096, via mail all’indirizzo bartolomeisindaco@gmail.com oppure alla pagina Facebook del candidato sindaco.
Il tour quotidiano nelle frazioni, che si concluderà il 12 aprile, ha l’obiettivo, spiega Bartolomei, “di arricchire il nostro programma di governo per Capannori. Problemi e criticità del nostro territorio ci sono ben chiari da tempo. Abbiamo idee e soluzioni da proporre, ma vogliamo in questo coinvolgere i cittadini, perché riteniamo che tutti possano dare un contributo e aiutarci a migliorare. Ogni cittadino è per noi un patrimonio di esperienze e di suggestioni”.
L’inizio del tour è anche l’occasione per Bartolomei di lanciare l’idea Vieni in bottega, una delle proposte cardine del suo programma elettorale e che riguarda commercio, sociale e occupazione. “Da anni assistiamo alla desertificazione non solo del centro di Capannori, caso macroscopico e di tutta urgenza, ma anche allo svuotamento di tutti i nostri paesi a causa della veloce e inesorabile chiusura di botteghe e di negozi di prossimità che hanno impoverito le frazioni privando le nostre comunità di servizi essenziali, importanti soprattutto per le famiglie e per gli anziani, di posti di lavoro e di presìdi di socialità. Noi – prosegue Bartolomei – istituiremo a Capannori un fondo a sostegno di chi vuole aprire attività commerciali o ristrutturarle. Sull’esempio di altre città toscane e italiane ben amministrate dal centrodestra, creeremo un bando per distribuire contribuiti a fondo perduto finalizzato a incentivare il commercio nei nostri paesi: seimila euro per ogni nuova attività commerciale e incentivi importanti per chi vorrà rinnovarla. Vogliamo migliorare l’offerta commerciale e artigianale, contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro, combattere desertificazione dei centri e aumento dei fondi sfitti”.
“A chi ci chiede dove troveremo i soldi, rispondiamo che partiremo dall’eliminare gli sperperi di danaro, come quello, ad esempio, del concertone del primo maggio, che un anno fa ci è costato la spropositata cifra di quasi 50mila euro e che l’amministrazione Menesini si ostina a proporre in modo ideologico come molte altre iniziative”.
“Vogliamo sostenere il coraggio di chi vuole continuare a tenere aperto un servizio, come quello dei negozi di prossimità – conclude Bartolomei -, che ha ancora un risvolto non solo commerciale ma anche sociale. Prima i nostri centri erano vivibili e vivaci anche grazie alla presenza di piccoli negozi come le botteghe. Oggi non esistono quasi più e nulla ha fatto in questi anni la giunta Menesini per sostenere chi non ha avuto altra scelta che chiudere”.