Casapound, Daniele Boschi candidato sindaco a Capannori

16 marzo 2019 | 12:54
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Casapound, Daniele Boschi candidato sindaco a Capannori
Casapound, Daniele Boschi candidato sindaco a Capannori
Casapound, Daniele Boschi candidato sindaco a Capannori

E’ Daniele Boschi, 53 anni, consulente per la sicurezza sul lavoro, il candidato sindaco di Casapound per il Comune di Capannori. Stamani (16 marzo) nella sede di Marlia, affiancato da Fabio Barsanti e da Andrea De Luca (probabile capolista, ndr),ha spiegato i motivi che lo hanno portato ad impegnarsi per le prossime amministrative, insieme alla sua proposta.

“Per noi – esordisce – fare politica significa mettersi al servizio dei cittadini. Ho deciso di candidarmi per difendere la dignità, la libertà e l’intelligenza dei capannoresi. Siamo rimasti gli unici che ascoltano i diseredati e gli emarginati italiani, gente colpita duramente dalla crisi e che in questi anni ha trovato un Comune ben lontano dalle loro esigenze”. Poi c’è la libertà: “Daremo voce nelle istituzioni a chi non si adegua al mainstream del politicamente corretto, ma decliniamo l’essere liberi anche sotto il profilo della lotta agli stati di abbandono e della tutela dell’ambiente”. Quindi, l’intelligenza: “I cittadini capiscono benissimo l’opera di captatio benevolentiae del sindaco uscente. Sta investendo soldi in iniziative che concentra tutte nella fine del mandato, dopo che ha tenuto per cinque anni i capannoresi a stecchetto. Certo, in tutto questo è stato agevolato da un’opposizione inesistente”.
Ad introdurre la figura di Boschi ci ha pensato Fabio Barsanti: “Qua – commenta – partiamo da una base di circa il 3 per cento dei consensi, senza aver fatto quello che abbiamo fatto a Lucca. Lo scorso settembre abbiamo aperto una sede ed è qua che abbiamo il quartier generale per quella raccolta alimentare che sostiene più di cinquanta famiglie. Non potevamo mancare a queste elezioni: il territorio ce lo chiedeva da tempo. Menesini dimostra ogni giorno di più un personalismo crescente e si sente il padrone del territorio: sappiamo che sarà una sfida difficile, ma dopo Lucca vogliamo confrontarci anche qua, consapevoli del fatto che siamo l’unica alternativa di destra”.
L’ipotesi di un eventuale ballottaggio sfuma ancora in lontananza, ma Casapound ha già le idee chiare: “Ci troviamo di fronte – proseguono Barsanti e Boschi – ad un sindaco presenzialista ed a un centro destra impalpabile. Di sicuro possiamo dire che siamo sovranisti convinti: non accetteremo mediazioni con chi non si dimostra tale”.
Poi, soffermandosi sulle questioni più spinose: “Vogliamo portare a Capannori una visione d’insieme, che oltrepassi il campanilismo del sindaco uscente, quello stesso che sta isolando un territorio per lotte intestine al Pd. Il nostro simbolo – prosegue Boschi – è l’acquedotto del Nottolini, capace di unire zone affiancate. La nuova piazza davanti al Comune? E’ chiaro a tutti che si tratta di un restyling davanti al palazzo del potere e nulla di più. Gli assi viari? Non siamo contrari al progetto del primo stralcio, anche se pensiamo che possa essere migliorato. In particolare, vogliamo sapere se i criteri utilizzati hanno tenuto conto dell’impatto sulle famiglie e sulle attività economiche”.
Veto assoluto, invece, nei confronti di nuove bretelline e sottopassi: “Si tratta di soldi buttati in progetti elefantiaci. L’amministrazione ha già sperperato molto – osserva il candidato – se pensiamo al caso dell’aeroporto di Tassignano o alla manutenzione straordinaria dei corsi d’acqua. Le risorse vanno impiegate per fare le manutenzioni ordinarie e per aiutare chi vedrà le proprie case espropriate dal raddoppio ferroviario”.
Sul punto interviene anche De Luca, agente di commercio e direttore tecnico della Folgor Marlia: “Conosco molto bene il territorio e le sue problematiche. In questo contesto rappresentiamo la verrà novità e, soprattutto, daremo voce a chi non viene ascoltato da troppo tempo”.
A Lucca la coda della campagna elettorale vide con insistenza il richiamo alla minaccia di un ritorno di atteggiamenti fascisti: “E’ probabile che utilizzino questa tattica anche a Capannori – conclude Boschi – perché è utile a chi è privo di argomentazioni”. Ma Boschi si definirebbe un fascista? “Lo sono – risponde – nella stessa misura in cui posso dirmi mazziniano, bonapartista, carolingio, cesariano e alessandrino. La verità è che i problemi veri sono altri: sono quelli di chi non arriva a fine mese e porta ogni giorno i propri figli in scuole che rischiano di cadere a pezzi”.

Paolo Lazzari