Dialogo interreligioso, torna il festival ‘I cammini dell’uomo’

Torna il festival I cammini dell’uomo promosso dalla comunità dei Ricostruttori, dall’associazione Tuttoèvita Onlus e dal Comune di Capannori.
Tutti allo stesso tavolo – induisti, buddhisti, cristiani orientali, islamici e cattolici – per costruire ponti. Il festival si pone come obiettivo il fecondo incontro tra l’Occidente e il Vicino ed Estremo Oriente. La luce dell’Oriente è il grande tema dell’appuntamento che si compone di numerose iniziative e si svolge da sabato 6 a venerdì 26 aprile. Tra coloro che porteranno la loro testimonianza anche Deema Fayyd, monaca di Mar Musa, il monastero fondato da padre Paolo Dall’Oglio, il missionario gesuita rapito in Siria nel 2013.
“Capannori è uno dei pochi comuni che si impegna in prima persona nel dialogo interreligioso. La promozione di una cultura di pace per il bene comune è un ruolo fondamentale dell’istituzione pubblica – mette in evidenza padre Guidalberto Bormolini dei Ricostruttori – Il campo religioso è quello dove si possono trovare nuovi linguaggi per la prevenzione e gestione dei conflitti nelle comunità, in cui si può imparare la tolleranza e realizzare la convivenza pacifica”.
“Il confronto e il dialogo tra religioni diverse, oltre che un’occasione di arricchimento culturale è di fondamentale importanza per promuovere una cultura di pace – afferma l’assessore alle politiche per la comunità Francesco Cecchetti – Per questo riteniamo importante promuovere per il terzo anno questa bella iniziativa che grazie alla partecipazione di testimoni e personaggi di rilievo è un’occasione significativa di riflessione per costruire ponti tra culture e religioni diverse”.
Musica e danza non solo come forma artistica ma anche come linguaggio spirituale. I cammini dell’uomo prende avvio con Incanti d’India, una suggestiva rappresentazione di danze sacre indiane che si svolgerà sabato 6 aprile, alle 21, ad Artè.
Del fascino dell’Oriente si parlerà nel corso della tavola rotonda sulle ricchezze culturali e spirituali condivise dai popoli a cui partecipano i rappresentanti delle diverse tradizioni che si svolge domenica 7 aprile, alle 17,30, presso Artemisia a Tassignano Partecipano Nader Akkad, delegato per il dialogo interreligioso dell’Unione della Comunità islamica d’Italia; Mariangela Falà, della Fondazione Maitreya, istituto di cultura buddhista; Guidalberto Bormolini, monaco cattolico della Comunità dei Ricostruttori e Matei Tulan, sacerdote della comunità ortodossa rumena di Montecatini Terme.
Il ruolo di straordinario spazio di dialogo tra le religioni svolto dal monastero di Mar Musa, fondato in Siria da padre Paolo Dall’Oglio, sarà al centro dell’incontro di domenica 7 aprile, nella Sala del Consiglio Comunale di Capannori (alle 21). Partecipa Deema Fayyad, monaca del monastero di Mar Musa, introduce e guida l’incontro Massimo Toschi. Seguirà una riflessione di Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa, il sindacato dei giornalisti, su come rompere il silenzio utilizzando la libertà e la trasparenza dell’informazione.
L’informazione e la cultura del dialogo tra religioni sono al centro dell’appuntamento di lunedì 8 aprile presso Artemisia, dalle 9,30 alle 13 (accreditato per la formazione dei giornalisti). Si parlerà di dialogo tra religioni, corretta informazione sui fenomeni migratori e deontologia dei giornalisti. L’iniziativa è promossa da Ordine dei giornalisti della Toscana e dalla sua Fondazione con la Scuola di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale. Partecipano Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine della Toscana; Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi; Rav Joseph Levi, presidente della Scuola di Alta formazione per il dialogo; padre Guidalberto Bormolini; monsignor Andrea Bellandi, vicario generale dell’arcidiocesi di Firenze; Izzedin Elzir, Imam di Firenze.
Gran finale poi venerdì 26 aprile con lo spettacolo di Simone Cristicchi Il secondo figlio di Dio dedicato a vita morte e miracoli di David Lazzaretti, colui che veniva soprannominato il Cristo dell’Amiata a cui l’artista ha dedicato un libro. “Una figura eccezionale, un uomo straordinario”, afferma Cristicchi.
Lazzaretti nasce nel 1834 ad Arcidosso, i suoi sono barrocciai. A 34 anni l’evento che gli cambia la vita: le apparizioni che lo porteranno a proclamarsi Cristo in seconda venuta e a trascinare con sé una comunità di seguaci. La vita del mistico Lazzaretti è il cuore dello spettacolo. Cristicchi fa di tutto per restituire l’immagine di un uomo che ha inseguito per tutta la vita un progetto, un’idea. In ognuno, diceva, c’è una scintilla di divino. Lo spettacolo si svolgerà appunto il 26 aprile, alle 21, ad Artè a Capannori.
Gli incontri sono ad ingresso libero. Per informazione I Ricostruttori 0583.436424 oppure 339.8996999, lucca@iricostruttori.org;