Sinistra con Capannori: “25 aprile, una festa di tutti”

25 aprile, una festa di tutti. La pensa così Sinistra con Capannori che esplicita il significato delle celebrazioni alla vigilia dell’anniversario della Liberazione.
“Sembra quasi assurdo doverlo ricordare – dicono dalla lista – Il 25 aprile è una festa nazionale, non una festa di parte, “divisiva” come alcuni vanno ancora strumentalmente affermando. Festeggiamo oggi la liberazione delle grandi città (Genova, Torino, Milano, dopo Bologna il 21 aprile 1945) e, simbolicamente, dell’Italia intera dall’occupazione nazista, spalleggiata al nord dai fascisti di Salò. Festeggiamo, con la Liberazione, l’ingresso in una nuova epoca e in una nuova Europa, liberata dall’incubo del Nuovo Ordine Europeo hitleriano: un progetto folle di asservimento dei popoli su base razziale da raggiungere mediante guerra totale e sterminio. Ci dimentichiamo troppo spesso che la Liberazione fu una “lunga” liberazione. Non fu il dono di un esercito alleato a un popolo passivo o recalcitrante. Fu l’esito di venti mesi di lotta – pagati con stragi, deportazioni, persecuzioni politiche e razziali – in cui l’antifascismo divenne maggiorenne e unito, dopo venti anni di dittatura fascista; fu lo sbocco vittorioso di “resistenze” diverse (partigiana combattente, militare, civile, religiosa) all’indomani dell’ 8 settembre 1943 e del crollo ignominioso della vecchia classe dirigente. Fu la costruzione di una nuova idea di Patria – non la sua “morte” – dopo i deliri romano-imperiali e la vergogna delle aggressioni ad altri popoli e paesi, nei Balcani e in Africa”.
“Per questo la Liberazione – prosegue Sinistra con – non può essere festa di qualcuno ma festa di tutti. Perché quel valore fondante, l’antifascismo (in tutte le sue espressioni, oggi come ieri), non è l’anacronistico disputante un derby a due di altri tempi ma un’esigenza profonda: politica e morale, imprescindibile per chiunque abbia a cuore libertà, uguaglianza, democrazia.
Una festa di libertà, dunque. Ma non della Libertà soltanto, perché chi ha combattuto e si è sacrificato aveva in mente anche altro: aspirazioni di giustizia sociale e un mondo di Pace, prima di tutto. Valori che stanno scritti saldamente nella nostra Costituzione repubblicana. Mai come oggi è necessario difenderla e contribuire alla sua attuazione. Noi di Sinistra con Capannori ne siamo convinti e anche – e soprattutto – in questo sta il senso del nostro impegno”.