Sindaco: “Scuola Orsi, nessun rischio: non va chiusa”

“La scuola Orsi? Non ho firmato nessuna ordinanza perché quell’istituto non è da chiudere”. Parola del sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari che in un video messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook risponde a distanza agli attacchi di La Porcari che vogliamo che sabato scorso ha puntato il dito contro l’amministrazione, sostenendo che la scuola non è a prova di sisma e che l’amministrazione, nel presentare il progetto di messa a norma, avrebbe dovuto – hanno sostenuto dall’opposizione – chiudere la scuola.
“A queste accuse – ha detto il primo cittadino – intendo rispondere, perché mi sento toccato prima che come sindaco come uomo e padre di famiglia. Si è voluto fare allarmismo, mettere in allarme i genitori della scuola senza motivo”, ha detto il primo cittadino, che ha rivendicato invece trasparenza nel percorso che ha portato prima alla valutazione sulla condizione della scuola e poi all’ottenimento di 400mila euro dalla Regione.
Il progetto di un primo lotto di interventi alla Orsi, ha spiegato Leonardo Fornaciari, prevede uno stanziamento di 700mila euro, di cui 400mila della Regione e altri 250mila erogati dalla Fondazione Crl.
“Noi non abbiamo barato con la Regione, come ci hanno accusato di aver fatto dall’opposizione – ha sottolineato ancora Fornaciari – ma abbiamo con la Regione aperto un dialogo e abbiamo condiviso la necessità di porre una soluzione. Non avrei potuto firmare un’ordinanza perché quella scuola non è da chiudere”.
“Mi torna in mente – ha aggiunto – il settembre 2017, quando da alcuni sui social network fu lanciato l’allarme sulle crepe presenti all’asilo di via Giannini, quando noi avevamo già fatto le perizie del caso ed eravamo già intervenuti. Noi siamo le stesse persone, siamo quelli che in due estati abbiamo rimesso a norma antisismica la scuola Pea. Circa un anno fa siamo stati attaccati in modo pesante per non aver partecipato al bando per l’edilizia scolastica e ora che riusciamo a portare a casa dei fondi per le scuole venivamo ugualmente criticati. Se ci fosse mai da prendere una scelta difficile, prima che come sindaco, come uomo e padre di famiglia, non esiterei mai a prenderla, ma quello che spiace è che su questa vicenda si sia voluto solo fare allarmismo”.
Sulla questioni della scuola Orsi, il sindaco entra poi nel dettaglio con una nota: “Se la minoranza avesse letto sino in fondo le carte, si sarebbe accorta che nel decreto dirigenziale 13229, nell’allegato A, si legge che, in caso di disponibilità di risorse dopo il 31 ottobre, le stesse ‘possono essere destinate al soddisfacimento delle richieste presentate dai Comuni per opere che non rivestano carattere di urgenza e indifferibilità, secondo l’ordine di presentazione della richiesta’. Basta e avanza, questo, a smontare la tesi della minoranza – si spiega in una nota -. Del tutto legittimamente per Porcari e ad esempio Massa, l’erogazione economica è avvenuta anche a scuola aperta e per interventi che non si presentavano come urgenti e indifferibili. Quindi, nessuna violazione della normativa regionale. Nel secondo documento pubblicato (decreto dirigenziale 20928/2018), la minoranza omette un altro passaggio fondamentale, ovvero la parte in cui si precisa che il contributo viene erogato per lavori finalizzati sia all’adeguamento sismico che alla sostituzione del tetto dell’unità strutturale nord. Dunque, nessuna criticità strutturale dell’edificio nel suo complesso, ma solo legata alla copertura che, solo in concomitanza di eventi eccezionali come accumuli nevosi consistenti, può condurre a valutare forme di cautela quali un’ordinanza di chiusura dell’edificio in via precauzionale e temporanea, come del resto già accaduto in passato. Procurare ingiustificato allarme è un gesto grave sul quale rifletteremo con attenzione se rispondere nelle sedi opportune. Ma alle parole preferiamo i fatti. A giugno parte il primo lotto con la rimozione del tetto della Orsi e l’adeguamento sismico del plesso, esattamente come per la media Pea. L’esame di coscienza se lo faccia la minoranza: chiedere chiarimenti agli uffici o direttamente in Regione gli avrebbe evitato questo clamoroso passo falso, ma evidentemente ogni mezzo è buono per una disperata ricerca di consenso”.