Fanucchi, Picchi e Pacini, critiche al candidato Bartolomei: “Si candida a Capannori e risiede altrove”

Critiche anche dall’area di centrodestra per candidatura e programma del candidato sindaco Salvadore Bartolomei. Arrivano da una nota a firma di Luciano Fanucchi, ex assessore alla cultura, Liano Picchi, ex consigliere comunale e Lara Pacini, anche lei ex consigliere comunale.
La critica parte dall’incipit del programma elettorale del candidato: “Nelle fredde e limpide notti d’inverno ammiriamo le luci dei paesi arroccati sulle colline, formare costellazioni che si confondono con il cielo…paesini silenziosi che timidamente arrossiscono al sole e vivono una primavera infinita – cita l anota – Non ci crederete ma queste sono solo le prime righe di ben 3 pagine melense e traboccanti di patetica retorica con cui si apre il programma elettorale del candidato a Sindaco Salvatore Bartolomei. Ma se pensate che tutto ciò sia frutto di un’ingenuità letteraria vi sbagliate di grosso, questo é invece solo un tassello di un’abile regia volta a occultare, o almeno compensare, la pressoché totale assenza dal territorio del candidato, tale da renderlo semisconosciuto ai più nonostante i ben remunerati incarichi politici ottenuti in oltre 20 anni di carriera nei vari partiti”.
“Poco importa – prosegue la nota – se lo stile p quello di un vecchio libro dei temi, l’importante è imprimere nell’ elettore un’immagine di un candidato a sindaco profondo conoscitore e fortemente innamorato del suo territorio. Tanto innamorato che, abbiamo da poco scoperto, ha scelto di andare ad abitare in un altro comune. Ma questo i curatori della sua immagine si sono badati bene di farlo conoscere”.
“Pur sapendo che i programmi elettorali sono spesso la fiera delle illusioni – concludono Fanucchi, Picchi e Pacini – con cui i candidati mirano a lusingare ed attrarre gli elettori, non possiamo assolutamente accettare il suo richiamo finale al rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Ricordiamo bene che Bartolomei era assessore nella giunta che approvò la colata di cemento nella piana, che fu complice e sostenitore di una maggioranza che mise all’indice due consiglieri e estromise due assessori del suo stesso schieramento perché considerati “ambientalisti”, usando addirittura questo termine come grave atto di accusa nei loro confronti. Non ci sembra che sia proprio il caso di salire in cattedra e dare lezioni su come riportare Capannori al suo passato splendore. Preferiamo di gran lunga il modesto presente”.