Il vescovo arrivato ad Altopascio da pellegrino – Foto

11 maggio 2019 | 20:20
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Il vescovo arrivato ad Altopascio da pellegrino – Foto
Il vescovo arrivato ad Altopascio da pellegrino – Foto
Il vescovo arrivato ad Altopascio da pellegrino – Foto
Il vescovo arrivato ad Altopascio da pellegrino – Foto

Il vescovo Paolo è arrivato. E lo ha fatto, come promesso, da pellegrino. Inevitabile, dunque, che si fermasse in uno degli ostelli lungo la via Francigena, quello al confine della diocesi, Altopascio. Qui il nuovo vescovo Paolo Giulietti ha avuto i primi incontri con i fedeli e con le istituzioni. Fra loro il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio.

“È arrivato oggi da pellegrino ad Altopascio – racconta il sindao – nella casa della Francigena, dell’accoglienza, della spiritualità. Lo abbiamo accolto e salutato pieni di emozione e di speranza, lui che parla di comunità, di aggregazione, di mutuo aiuto in un tempo in cui la solitudine, l’indifferenza e la paura sembrano prevalere. Sarà una guida e gli cammineremo accanto per lavorare insieme e per affermare e ricostruire ogni giorno i legami più profondi e più veri della nostra comunità. Quei principi di uguaglianza, libertà e giustizia, quei valori di solidarietà e socialità che ci ricordano da dove veniamo e ci indicano la strada da percorrere. Lanterne nella notte, punti di riferimento certi nelle difficoltà, ideali positivi da diffondere instancabilmente, in primis ai giovani, non tanto in qualità di amministratori, ma prima di tutto come essere umani. Ringrazia, ricambia, sorridi: benvenuto arcivescovo Paolo!”.
Il nuovo vescovo dormirà questa notte ad Altopascio insieme ai pellegrini della Confraternita di Santiago di Compostela. Domattina partirà alle 9 per iniziare il cammino che lo porterà alle 14 a Capannori, da dove inizierà il percorso di ingresso verso la cattedrale passando per il santuario di Santa Gemma Galgani.

Le foto di Guido Bertoncini su Fb Sara D’Ambrosio sindaco

È arrivato oggi da pellegrino ad Altopascio, nella casa della Francigena, dell’accoglienza, della spiritualità.
Lo abbiamo accolto e salutato pieni di emozione e di speranza, lui che parla di comunità, di aggregazione, di mutuo aiuto in un tempo in cui la solitudine, l’indifferenza e la
paura sembrano prevalere.
Sarà una guida e gli cammineremo accanto per lavorare insieme e per affermare e ricostruire ogni giorno i legami più profondi e più veri della nostra comunità. Quei principi di uguaglianza, libertà e giustizia, quei valori di solidarietà e socialità che ci ricordano da dove veniamo e ci indicano la strada da percorrere. Lanterne nella notte, punti di riferimento certi nelle difficoltà, ideali positivi da diffondere instancabilmente, in primis ai giovani, non tanto in qualità di amministratori, ma prima di tutto come essere umani.

Ringrazia, ricambia, sorridi: benvenuto arcivescovo Paolo!