Torna a Villa Reale opera del 1.300 trafugata

3 ottobre 2019 | 11:22
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Torna a Villa Reale opera del 1.300 trafugata

Martedì prossimo (8 ottobre) alle 10 alla villa Reale di Marlia si terrà la cerimonia di restituzione della testa virile marmorea erratica trecentesca attribuita allo scultore senese Tino di Camaino (Siena 1280 circa – Napoli 1337), presumibilmente raffigurante un consigliere dell’Imperatore Arrigo VII di Lussemburgo, trafugata da ignoti dal portico della Villa del Vescovo, sito all’interno del parco della Villa Reale di Marlia (furto denunciato dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara il 16 dicembre 2014), recuperata dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale del Nucleo di Napoli il 5 ottobre 2017.

L’opera faceva parte di una raccolta di sculture antiche, in gran parte trafugate nel 2014, murate alle pareti del portico della Villa del Vescovo. Gli studiosi Guido Tigler e Gunter Passavant, nella pubblicazione Una testa a Marlia (Mittelungen des Kunsthistorischen Institutes in Florence, XXXV, 1991), attribuivano la testa alla mano di Tino di Camaino, allievo di Giovanni Pisano e maggiore scultore senese del secolo XIV.
Verosimilmente faceva parte del gruppo dei consiglieri che contornavano la statua in trono dell’Imperatore Arrigo VII di Lussemburgo, al tempo unito al sarcofago col gisant dell’Imperatore medesimo, che si conserva nel transetto sud della Cattedrale di Pisa. Il complesso monumento funebre, che ritraeva Arrigo VII sia sul letto di morte che in vita, sul trono circondato dai suoi consiglieri, venne smembrato nel 1494 ed il sarcofago col gisant trasferito dall’abside maggiore alla cappella di S.Ranieri, mentre il gruppo dei consiglieri subì una vera e propria dispersione. Le statue dei consiglieri furono rinvenute all’inizio del secolo scorso nell’area del Camposanto Monumentale di Pisa e solo in seguito ricollegate dalla critica al sarcofago di Arrigo VII. Attualmente il gruppo è esposto nel Museo dell’Opera del Duomo di Pisa.
La restituzione avverrà alla presenza del soprintendente per le provincie di Lucca e Massa-Carrara Angela Acordon, del sindaco di Capannori Luca Menesini e del comandante del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Napoli, maggiore Giampaolo Brasili. Il furto era stato denunciato, nel settembre 2014, a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Soprintendenza. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – VII sezione beni culturali – è scaturita da approfondimenti investigativi all’esito di una serie di perquisizioni, effettuate nelle ville dell’isola di Capri e durante le quali già venivano recuperati 10 importati dipinti asportati presso un’abitazione privata di Roma.
Di fondamentale importanza per l’individuazione dei preziosi beni è risultata la comparazione delle loro immagini, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale, che ne ha confermato la provenienza illecita.