Lega: “Presidente del Consiglio condizionata dagli assessori”

Il gruppo va all’attacco: “Bisogna riportare l’attività dell’aula ad una rigorosa ortodossia”
Un confronto “a tutela delle prerogative del consiglio comunale”. A chiederlo è il gruppo della Lega a Capannori che punta il dito contro la maggioranza. “Già nel corso dei nostri interventi nella seduta di insediamento – affermano i consiglieri comunali della Lega -, abbiamo ravvisato l’esigenza di ricondurre i rapporti tra sindaco, giunta, consiglio comunale nell’alveo della piena ortodossia istituzionale, condizione necessaria per tutelare le prerogative ed il prestigio dell’organo di indirizzo e controllo politico che non è una mera articolazione strumentale della Giunta ma un organo collegiale, indipendente, autonomo con funzioni e ruoli ben definiti”.
“Ed è preciso dovere giuridico e morale del presidente dell’assise – aggiungono – assicurare l’effettività di quelle attribuzioni nell’esercizio del suo ruolo di soggetto terzo a cui spetta anche il compito di assicurare il coinvolgimento delle opposizioni nel processo deliberativo in quanto parte integrante dell’istituzione Comune, attenendosi alle normative riportate sia sul regolamento del consiglio comunale sullo Statuto del consiglio comunale che enunciano: ‘il presidente del Consiglio – citano – nell’espletamento delle sue funzioni si ispira ai principi di imparzialità e di equidistanza dalle parti politiche rendendo effettivo il diritto delle minoranze a svolgere la loro funzione di critica costruttiva e di controllo dell’operato della pubblica amministrazione nel superiore interesse della collettività'”.
“Sono queste le ragioni di fondo – proseguono i consiglieri -, che ci hanno indotto a rivendicare il nostro diritto di partecipare alla definizione degli indirizzi strategici del piano anticorruzione, a protestare contro la mancata discussione di un emendamento al bilancio preventivo e a censurare una conduzione caotica e approssimativa dei lavori dell’assemblea che non ci hanno consentito di svolgere a pieno le nostre funzioni di sindacato ispettivo e di funzione propositiva, attraverso le interrogazioni e gli odg presentati in consiglio comunale e mai discussi entro i termini previsti dal regolamento”.
“Non solo, durante lo svolgimento dei consigli comunali – vanno avanti i consiglieri – emerge continuamente il condizionamento psicologico che il presidente del Consigliosubisce dagli assessori e dai gruppi di maggioranza, con il risultato di impedire sovente all’opposizione di portare il suo legittimo contributo. Abbiamo ribadito questi concetti dentro e fuori il consiglio comunale per mesi. Quali sono le plausibili ragioni per cui il presidente si è sottratto alle legittime proteste dell’opposizione in questo periodo non è dato saperlo. Adesso però è il momento che ognuno si metta davanti alle responsabilità che il proprio ruolo, impone. È indispensabile un confronto politico che coinvolga tutte le forze politiche all’interno del Consiglio Comunale che chiarisca meglio le regole dello svolgimento dei Consigli comunali e delle commissioni, dalle cui scelte dipende spesso la qualità della vita dei nostri concittadini.
Fin da adesso noi diamo la nostra disponibilità e ci auguriamo che sia la presidente Biagini a promuoverlo”.