Giorno del ricordo, Petrini (FdI) invita testimone delle foibe in Consiglio

5 febbraio 2020 | 17:09
Share0
Giorno del ricordo, Petrini (FdI) invita testimone delle foibe in Consiglio
Giorno del ricordo, Petrini (FdI) invita testimone delle foibe in Consiglio
Giorno del ricordo, Petrini (FdI) invita testimone delle foibe in Consiglio

Il consigliere: “Sarebbe un momento importante per tutta la comunità”

In vista del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, oltre alla conferenza Noi, italiani: Fine guerra fine vita, il gruppo di Fratelli d’Italia di Capannori, ed in particolare il consigliere Matteo Petrini, ha inviato una richiesta all’amministrazione comunale chiedendo che, durante il consiglio comunale del 12 febbraio, “venga invitato un esponente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che possa condividere con tutta l’assise, e con tutti i capannoresi in generale, il proprio ricordo, le proprie memorie e riflessioni in merito al massacro delle foibe e all’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani, dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

“L’Angvd – spiega il consigliere Matteo Petrini – nasce nel 1947 ed è la maggiore rappresentante sul territorio nazionale degli italiani fuggiti dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia al termine della Seconda guerra mondiale sotto la spinta della pulizia etnica delle milizie jugoslave e lo spettro delle foibe. Da tale spinta derivò l’esodo di 350mila persone di ogni ceto sociale e la morte violenta di migliaia di innocenti”.

“Oggi, l’associazione raccorda e organizza le decine di migliaia di profughi, italiani autoctoni, provenienti da tali territori ceduti dal Trattato di pace del 10 febbraio 1947 alla ex Jugoslavia. Di natura apolitica e apartitica, l’associazione promuove su tutto il territorio nazionale le proprie attività, con l’obiettivo di far conoscere all’opinione pubblica italiana le vicende del confine orientale italiano e della contigua area balcanica. Celebrare il Giorno del ricordo – continua Petrini – significa ricordare una delle più grandi tragedie italiane e onorare tutti gli innocenti che, con la sola ‘colpa’ di essere italiani, vennero perseguitati dal comunismo titoista, rinchiusi nei campi di detenzione e uccisi con esecuzioni sommarie o gettati vivi nelle foibe. Attendiamo una risposta da parte del sindaco e del presidente del consiglio – conclude Petrini – convinti che questo sarebbe un momento importante per tutta la comunità“.