Dai contagiati dopo la cena a Segromigno raccolta fondi per il San Luca

Il gruppo ‘Noi di Piaggiori’ si è autotassato per aiutare il sistema sanitario. E fa il tipo per Cico
Una raccolta fondi dai partecipanti della cena di Segromigno che ha visto a febbraio il primo nucleo consistente di contagiati da coronavirus a Capannori. Una lettera aperta, accorata, scritta in nome collettivo anche per rispondere in maniera positiva ai molti commenti (anche infelici) che sono nati a seguito dello scoppio del contagio.
“Noi di Piaggiori – spiegano – un gruppo di “ragazzi degli anni Sessanta” saliti alla ribalta per la ormai famosa cena del 21 febbraio scorso fatta in un ristorante di Segromigno in Monte, abbiamo pensato di organizzare una sottoscrizione per aiutare l’ospedale San Luca di Lucca che in tempi di tragica emergenza ha dimostrato e sta dimostrando il ruolo fondamentale che ha verso la nostra comunità tutta”.
“La sottoscrizione era aperta ai soli partecipanti alla cena – prosegue la nota – e quindi il ricavato non ha raggiunto livelli iperbolici. Tuttavia la somma raccolta, duemila euro, ha una certa consistenza e Noi di Piaggiori speriamo che questa donazione sia accolta con favore dai beneficiari“.
“Noi di Piaggiori, quelli della cena – è la spiegazione – siamo stati quasi tutti colpiti dalla incredibile potenza del virus. La maggior parte, fortunatamente in maniera molto lieve ma ci sono stati anche diversi casi gravi tanto da essere stati ricoverati in ospedale per lungo tempo. Adesso, dopo degenze, convalescenze e quarantene varie, quasi tutti ne siamo fuori. Dico quasi perché il primo ad essere ricoverato, purtroppo sta ancora lottando contro il virus e da un mese giace in un letto di ospedale. Il nostro carissimo Cico combatte giorno dopo giorno contro questo nemico infido e a lui vanno tutti i nostri pensieri. Forza Giovanni, tieni duro”.
La foto della cena non si riferisce all’incontro di marzo ma ad un raduno degli anni passati