Fdi Capannori: “Primo maggio, si pensi al futuro del lavoro”

Il gruppo: “Bisogna far ripartire l’economia con l’aiuto delle istituzioni”
“‘Lasciate che si senta la voce del popolo’, furono queste le ultime parole di Albert R. Parson prima di essere ucciso per impiccagione l’undici novembre 1887, per essere stato, con altri, il fautore della rivolta di Chicago del primo maggio 1886 e da cui si ritiene essere nata la festa dei lavoratori. Come allora a Chicago, oggi in Italia, durante questo doloroso periodo di pandemia, dobbiamo ricordare il primo maggio non come festività gioiosa, ma come memoria di questi terribili 60 giorni che hanno visto, oltre a migliaia di morti, anche lo stop di un’intera nazione“.
Lo sostiene il gruppo Fratelli d’Italia di Capannori che evidenzia quanto sia necessario far ripartire l’economia, riaprendo tutti i comparti nel rispetto delle misure di sicurezza: “Servono risorse economiche a fondo perduto per le aziende, il blocco di tutte le tasse e tariffe, a livello nazionale e locale, Iva e contributi, almeno per quest’ anno, dilazionando le somme nel 2021. Per i lavoratori che non troveranno lavoro, sia garantita l’ indennità di disoccupazione e la cassa integrazione normale e speciale e questo anche per gli stagionali che non sono stati contrattualizzati causa blocco delle attività. Siamo consapevoli che le spese per le indennità di disoccupazione e per la Cig aumenteranno, ma è l’unica via percorribile per non creare migliaia di nuovi poveri”.
“Parlare di lavoro significa – dice Fratelli d’Italia – ricordarsi dei commercianti, degli artigiani, dei professionisti, degli imprenditori e delle partite iva che hanno subito un grande danno e non sanno se potranno ancora parlare di futuro. Il mondo della cultura e dello spettacolo, dello sport, del turismo e il suo indotto ci inducono a pensare che niente sarà più come prima. I dati e le proiezioni delle varie associazioni di categorie economiche sono allarmanti, per esempio il Fipe (federazione italiana pubblici esercizi) prevede perdite, già adesso, di circa 34 miliardi di euro con 350 mila posti di lavoro a rischio, ragione per cui tutti chiedono di ripartire.
“Nel nostro Comune sappiamo – spiegano gli esponenti di Fdi – che il turismo e il comparto calzaturiero, dopo il distretto cartario e delle macchine, sono le due voci economiche che sono in sicura crisi: il cartario prevede il 60 per cento di aziende in difficoltà; il turismo, con la propria ricettività (hotel, agriturismi, bb, affittacamere) ad oggi ha solo disdette e nessuna prenotazione per la prossima stagione. A questa situazione possiamo aggiungere le oggettive difficoltà alla ripartenza che dovranno subire i bar, le pasticcerie, le pizzerie, i ristoranti, i pub e gli altri luoghi di intrattenimento”.
“In questo quadro economico a tinte fosche, Fratelli d’Italia ritiene di proporre, non solo per Capannori, ma per l’intera provincia, che l’amministrazione Menesini costituisca un tavolo con tutti i comuni per ideare un piano-programma di assistenza alle imprese maggiormente colpite dalla situazione e che subiranno anche prolungati danni nel tempo e presentare poi, alla Regione, proposte e richieste di finanziamento soprattutto per la promozione del territorio e la valorizzazione delle tipicità delle nostre produzioni agro-alimentari – dice il gruppo -. Per la promozione ci permettiamo di proporre il diretto coinvolgimento dei tre settori trainanti l’economia della provincia: Marmo e macchine, cartario e macchine e nautico che avendo rapporti internazionali, possono essere importanti promotori della terra lucchese”.
“Oltre il dato economico derivante dal coronavirus, in questo giorno dedicato al lavoro ci preme ricordare le migliaia di lavoratori della sanità che da oltre due mesi si stanno impegnando per l’assistenza alle persone colpite dal virus, con grande professionalità, spirito di sacrificio, abnegazione e soprattutto umanità, ai quali va il nostro sincero, umano, grazie. Un pensiero ai medici, agli infermieri e personale del 118 che hanno perso la vita sul lavoro e un caloroso cordoglio alle loro famiglie. Ricordiamo pure, con immane tristezza, che ancora oggi i dati per infortuni e morti sul lavoro sono allarmanti: 641mila e 638 infortuni, oltre 1000 vittime nel 2019, ai quali deve essere posto rimedio non più derogabile. Ora come allora – conclude Fratelli d’Italia Capannori -‘Lasciate che si senta la voce del popolo'”.