Scuola elementare di Badia, depositate 150 firme per la modifica del progetto

6 maggio 2020 | 17:31
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Scuola elementare di Badia, depositate 150 firme per la modifica del progetto

Secondo i firmatari l’attuale struttura non sarebbe in grado di garantire la distanza sociale dei ragazzi

Circa 150 firme accolte per chiedere all’amministrazione di Altopascio una revisione del progetto per la nuova scuola elementare di Agliaio anche alla luce delle nuove condizioni dettate dall’emergenza. E’ questo il risultato dell’iniziativa promossa da Luca Bianchi insieme alla comunità di Badia Pozzeveri  a seguito dell’assegnazione dell’appalto per i lavori annunciata dall’amministrazione il mese scorso. Gli interventi, secondo quanto comunicato dalla sindaca Sara D’Ambrosio, dovrebbero partire entro la fine di giugno. Per i firmatari, dunque, è ancora possibile rivedere il progetto per rendere la struttura adatta alle nuove norme di sicurezza per il rientro dei ragazzi.

“Occorre andare avanti con i lavori per la ristrutturazione adeguata degli impianti scolastici per offrire agli studenti, agli insegnanti e al corpo amministrativo strutture idonee per svolgere quei servizi che si rendano necessari con una visione rinnovata e innovativa della didattica – spiegano i promotori della raccolta firme-. Il progetto che è stato presentato è stato elaborato prima dell’emergenza sanitaria. Potrà quindi essere ancora valido per garantire le misure di sicurezza necessarie per il rientro dei ragazzi a scuola? Chiediamo quindi rassicurazioni da parte della sindaca dato che già in passato furono sollevate perplessità relative al fatto che nel progetto presentato ci fosse una configurazione riduttiva della struttura rispetto al presente, priva di una visione di sviluppo della comunità di Badia e senza tener conto di un possibile aumento di iscrizioni. L’area predisposta per la cucina nella vecchia struttura, per esempio, è assente nel nuovo progetto così come la palestra”.

Altra fonte di preoccupazione sono le sole cinque classi presenti nel progetto attuale, impossibilitate quindi a garantire le distanze sociali richieste dal governo – vanno avanti i promotori -. Ha senso quindi costruire una scuola che vuole guardare al futuro riducendo gli spazi e prevedendo classi affollate? Non sarebbe meglio rivedere il progetto alla luce delle nuove condizioni dettate dall’emergenza?”.