Mercati, Fdi Capannori: “Bene non far pagare il suolo pubblico, ora occorre pensare a crearne di nuovi”

Le proposte del gruppo consiliare vanno dalla creazione di un appuntamento per il vino e uno per le calzature
Nessun pagamento del suolo pubblico nelle piazze dei mercati per gli ambulanti che hanno dovuto sospendere la loro attività durante il lockdown. Anche il gruppo di Fratelli d’Italia di Capannori accoglie con piacere la decisione del sindaco Luca Menesini e lancia alcune proposte per un effettivo rilancio di tutte le imprese. Dall’apertura di nuovi mercati monotematici legati alle produzioni del territorio a un mercato delle calzature.
“È con enorme piacere che prendiamo atto della decisione del sindaco Menesini di non far pagare il suolo pubblico delle piazze dei vari mercati, alle imprese di ambulanti che hanno subito il blocco dai Dpcm del coronavirus e, scontare del 50 per cento le tariffe per le imprese che avendo potuto partecipare ai mercati poiché fornitori di generi alimentari ,si sono trovati, di fatto, in una sostanziale diminuzione di clientela e, quindi ,di fatturato – spiega Fratelli d’Italia Capannori – Questo è un primo passo verso il semestre bianco (annullamento di tutte le tasse e tariffe e tributi nazionali e locali) già da tempo proposto dal partito per tutti i settori produttivi“.
“Per il rilancio di questo settore, formato da piccolissime aziende, soprattutto a conduzione familiare, è necessario ripensarne la valorizzazione , ideando e creando nuove opportunità attraverso un calendario di iniziative sul territorio – vanno avanti gli esponenti – Fiva Confcommercio, Anva Confesercenti , il Comune di Capannori e associazioni di volontariato culturale, sociale, dovrebbero progettare l’apertura di nuovi mercati monotematici legati alle produzioni del territorio, individuando zone anche collinari dove è maggiormente praticabile il distanziamento sociale e la sua organizzazione. Per concretezza crediamo sia possibile collegare un nuovo mercato legato all’olio e vino delle nostre colline in agriturismi o aziende agricole; un mercato legato all’ambiente, soprattutto per il periodo estivo da collocare sull’altipiano delle pizzorne e sul monte pisano zona Santallago; un mercato da organizzare nelle ville storiche avente per tema i fiori, il verde in generale gli attrezzi per uso agricolo”.
“Capannori ha la ‘via della buona acqua’ – prosegue la nota – perché non prevedere un mercato legato all’acqua e al suo utilizzo , alle attrezzature, alle produzioni, immaginando la zona delle prese dell’acquedotto del Nottolini a Guamo ideale location per ciò? Per ultimo, ma non per ultimo potremo, con la disponibilità di qualche azienda del settore, predisporre un mercato delle calzature. Siamo consapevoli che in questo momento alle imprese del commercio ambulante sia prioritario ripartire, con nuove regole, tra le quali sicuramente il distanziamento sociale e quelle di prevenzione sanitaria che per loro significheranno nuovi costi e, aggiungendo il periodo di sosta con il fatturato perduto, alcuni di loro avranno oggettive difficoltà a ripartire. Da queste considerazioni, oltre a sospendere da subito tosap e cosap e ulteriori tributi locali e nazionali è necessario pretendere per la loro sopravvivenza un credito di imposta”.
“Attendiamo anche cosa farà la Regione Toscana in merito, per informazione la Regione Piemonte ha elargito agli operatori dei mercati 500 euro per i settori alimentari che hanno potuto svolgere la propria attività e 1500 euro per gli operatori di altri settori che hanno subito lockdown – conclude Fdi – Per il mercato del capoluogo del venerdi, Fratelli d’Italia Capannori, auspicandone una riapertura rapida chiede al sindaco Menesini, oltre quanto sopra proposto, di far utilizzare , ai fini di un giusto distanziamento sociale, la nuova piazza, non comprendendo peraltro cosa significhi permettere al mercato contadino di utilizzarla e ad altri no, quasi come si potesse ipotizzare mercati di valore diverso o peggio, aver premura di mantenere integra una piazza che potrebbe non sopportare certi carichi o rischiandone la bellezza. È nostro pensiero, di sempre, riconoscere ai mercati il valore aggiunto di un territorio, soprattutto quelli rionali, che rivestono pure una valenza culturale e sociale rilevante, per cui meritano essere tutelati e valorizzati“.