Comitati della Piana: “Dubbi sulla richiesta di una nuova centrale a biomasse a Marlia”

Domanda avanzata da una cartiera: “Brucerebbe 25mila tonnellate di legname l’anno. 31 mezzi pesanti in entrata e in uscita dall’azienda”
Una richiesta di una nuova centrale a biomasse nel territorio di Marlia. Una ipotesi da scongiurare per il coordinamento dei comitati ambiente della Piana.
“L’aria dell’intera Piana versa in condizioni critiche – dice la nota – tra queste spicca il dato della centralina di Capannori, che l’Arpat ci conferma essere la peggiore della Toscana con ben 53 superamenti, nello scorso anno, dei limiti massimi per le polveri sottili Pm10. La Comunità Europea ha per questo aperto una procedura d’infrazione con la Regione Toscana imponendogli di prendere drastici provvedimenti per migliorare la qualità dell’aria”.
“Per tutta risposta alcuni imprenditori locali – dicono i comitati – si stanno prodigando invece per aumentare le emissioni in atmosfera con impianti nuovi di trattamento termico dei rifiuti. A distanza di pochi giorni dalla comunicazione di una richiesta di essiccazione fanghi, apprendiamo che un’altra azienda cartaria di Marlia ha chiesto di sostituire un cogeneratore a metano con una centrale a biomasse che brucerà rifiuti legnosi ed imballaggi non trattati”.
“Non siamo a priori contrari alle centrali a biomasse – dicono i comitati – ma siamo fortemente dubbiosi che in un contesto ambientale così compromesso come la Piana si possa calare un simile impianto. Abbiamo letto con attenzione le 182 pagine di presentazione del progetto e le motivazioni che dovrebbero rassicurarci ci inducono invece ad opposte considerazioni. Proprio circa le pericolose Pm10, l’azienda costruttrice spiega che “le concentrazioni giornaliere superano i valori limite permessi dalla normativa a causa dei valori di fondo già di per sé elevati” anche se quello imputabile all’impianto sia da ritenersi “trascurabile”. Come dire aumenteranno gli sforamenti, ma la colpa è vostra che già siete messi male”.
“Circa il traffico previsto (31 mezzi pesanti al giorno, in entrata, e altrettanti, aggiungiamo noi, in uscita), stessa discutibile argomentazione – chiudono i comitati – “la strada è già gravata da intenso traffico pesante”. Ci fanno venire in mente un proverbio abruzzese che dice: bastonate ai cani magri. Diverse altre problematiche tecniche che per dovere di brevità per il momento non dettaglieremo dovranno essere chiarite, ma una cosa è certa: se Comune e Regione dovessero permettere ad una azienda di bruciare 25mila tonnellate annue di legname, con quale coraggio potrebbero vietare alle famiglie di accendere un caminetto?