Attività chiuse per decreto, la Lega al sit-in in piazza a Capannori

28 ottobre 2020 | 12:12
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Attività chiuse per decreto, la Lega al sit-in in piazza a Capannori

Il consigliere Caruso: “No alla decisione irrazionale del governo”

Il consigliere comunale della Lega Domenico Caruso,  con gli altri consiglieri del gruppo Lega di Capannori, questa sera (28 ottobre) sarà presente in piazza Aldo Moro per manifestare a sostegno delle attività di impresa costrette a chiudere dall’ultimo decreto Conte.

“Dopo aver passato una intera estate – dice Caruso – a discutere di banchi con le rotelle e a distribuire inutili bonus per monopattini e bici elettriche prodotti da aziende cinesi il governo si trova a fronteggiare la seconda ondata dei contagi e scarica la colpa sui presunti untori ovvero bar, ristoranti, palestre, cinema costretti a chiudere dopo essere stati obbligati a sostenere rilevanti spese per l’adeguamento dei locali alle norme di prevenzione”.

“È noto a tutti – prosegue Caruso – che il governo nulla ha fatto per potenziare le terapie intensive, la rete dei medici di base, il trasporto urbano ed è ora inaccettabile condannare al fallimento determinate categorie produttive in assenza di evidenze scientifiche circa la diffusione dei contagi in quei luoghi così come è inaccettabile la disparità di trattamento con i ristoratori del Trentino Alto Adige che potranno lavorare (giustamente) fino alle 22. Perché due pesi e due misure? Mi auguro che l’ultimo decreto possa essere impugnato al Tar per l’eccesso di potere che lo caratterizza e per l’evidente compressione dei diritti costituzionali. È giusto che i cittadini manifestino pacificamente contro provvedimenti irrazionali inadeguati a contenere i contagi dal momento che le persone si incontreranno ugualmente in altri posti non controllati ed il cui unico scopo è quello di terrorizzare, creare panico e condannare al fallimento tantissime attività già in crisi che dovranno continuare a pagare affitti, fornitori, banche, Imu, tariffa sui rifiuti”.

“Ed è una decisione irrazionale – spiega Caruso – anche quella di far svolgere i consigli comunali in videoconferenza atteso che il confronto democratico deve essere sempre svolto all’interno delle aule istituzionali e non stando seduti comodamente sul divano di casa per essere pronti alla cena alle 20,30, orario perentorio di conclusione dei lavori per scelta del presidente del consiglio comunale”.