Menesini: “Serve uno sforzo collettivo per abbassare i contagi”

3 novembre 2020 | 14:01
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Menesini: “Serve uno sforzo collettivo per abbassare i contagi”

Il sindaco e presidente della Provincia analizza i dati dell’Ars Toscana: “Evitiamo i contesti sociali in cui le protezioni si abbassano”

A fare una panoramica sul dato dei contagi da Covid 19 in Toscana è il sindaco Luca Menesini. Per farlo ha utilizzato i dati ufficiali di Ars Toscana.

“Ieri – scrive su Facebbok il sindaco – in Toscana sono risultati positivi il 26,7 per cento dei tamponi eseguiti (escludendo i tamponi di controllo), ovvero 2mila e 11 su 7mila e 532 testati. La Toscana ha un’incidenza di mille e 304 casi ogni 100mila abitanti contro la media italiana che è di mille e 175 casi ogni 100mila abitanti. Le persone ricoverate in ospedale sono mille e 399 e 182 sono in terapia intensiva”.

Avendo in Toscana 550 posti in terapia intensiva, significa che sono occupati il 33 per cento dei posti – continua – La nostra provincia ha un’incidenza di mille e 228 casi ogni 100mila abitanti ed è quindi sotto la media regionale, insieme alle province di Livorno, Siena e Grosseto. Fra le province con l’incidenza più basse, siamo quella più alta. Venendo più specificatamente a noi, il territorio di Capannori ha un’incidenza di 575 casi ogni 100mila abitanti mentre la Piana di Lucca (tutti i Comuni della Piana insieme) ha un’incidenza di 645 casi ogni 100mila abitanti. I numeri ci dicono quindi di stare attenti che siamo in una fase delicata ed in rapida evoluzione, che possiamo ancora affrontare con il buonenso”.

“Nella nostra provincia – scrive Menesini – fra settembre e ottobre è accaduta una cosa, in particolare, che non va bene e che va stoppata subito: c’è stata un’impennata di casi, decisamente alta. Anche se la stra-grande maggioranza dei casi sono asintomatici o con pochi sintomi, va tenuto di conto del quadro generale toscano e del fatto che i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive sono in aumento e l’inverno è lungo. Ecco, questo fenomeno va bloccato, e va bloccato adesso. Cosa possiamo fare oltre a rispettare le regole anticontagio? Evitiamo per due-tre settimane le occasioni sociali in cui le protezioni inevitabilmente si abbassano, come un compleanno, una cena a casa con più amici o un pranzo a famiglia allargata. Per qualche settimana occorre uno sforzo collettivo che facciamo tutti per abbassare i contagi e tornare a valori ritenuti accettabili”.

“Governo e Regioni – prosegue – hanno la responsabilità di far funzionare la sanità e tutelare il personale medico e infermieristico e verrà il momento per dire cosa non ha funzionato e chiedere opportuni cambiamenti. Adesso però non è quel momento, adesso è il momento di uscire da questa situazione salvaguardando la salute di tutti (e sottolineo tutti) e cercando di evitare un disastro economico. Per questo va fatto tutti uno sforzo in più: per 2-3 settimane evitiamo i contesti sociali in cui le protezioni anti-contagio si abbassano inevitabilmente. Possiamo farlo”.