Ercolini: “Enti fermino l’impianto a biomasse a Marlia”

Il presidente del centro rifiuti zero: “Il progetto è incompatibile e inaccettabile”
“Inceneritore a biomasse a Marlia: basta aggressioni al territorio della Piana di Lucca”. Lo dice Rossano Ercolini, presidente del centro rifiuti zero.
“Zero Waste Italy, l’associazione Ambiente e Futuro Per Rifiuti Zero e il Centro Ricerca RZ del Comune di Capannori di fronte alla richiesta di verifica di assoggettabilità alla Via avanzata dalla Sime Energia e della cartiera Pieretti di Marlia (ai confini di San Pietro a Vico) chiedono alle autorità competenti di bocciare il progetto”, scrive Ercolini.
“L’impianto – aggiunge – dovrebbe bruciare circa 25000 tonnellate anno (circa 72 t/giorno) di rifiuti classificati come biomassa includenti scarti di sfalciature e verde pubblico, cortecce e imballaggi legnosi (pallet). La centrale termica dovrebbe sostituire una centrale analoga ma funzionante a gas naturale. L’impianto oltre a prevedere la combustione di rifiuti legnosi dovrebbe anche accoglierli su di una piattaforma all’aperto per prepararli alla combustione”.
Ercolini elenca anche le ragioni del no: “La piana di Lucca e segnatamente il comune di Capannori sono interessati dal Pac (piano di azione comunale) che riguarda i comuni inseriti dalla Regione Toscana di superamento dei limiti di inquinamento per polveri sottili (pm10 e Pm2,5) . L’azienda proponente in modo disinvoltoafferma che in questo quadro in cui si prevedono addirittura la frequente messa al bando dei caminetti domestici le emissioni del progetto non rappresenterebbero una significativaaggiunta inquinante. Ciò omette che la combustione delle 25.000 tonnellate all’anno previste rappresenta l’equivalente di oltre 10.000 caminetti aggiuntivi accesi nella piana mentre già pesante risulta il fardello delle polveri sottili che si respirano nella piana di Lucca”.
“L’impianto che di fatto si configura come inceneritore – sostene il centro rifiuti zero – andrebbe a sostituire un’analoga centrale già funzionante a gas naturale moltiplicandone l’impatto negativo sulla qualità dell’aria. Infatti, l’inventario dell’Agenzia europea per l’ambiente (Emec) afferma che le centrali di combustione delle biomasse emettono in atmosfera polveri 2,5 e nanopolveri in quantità molto superiore delle centrali a gas naturale mentre le emissioni di diossina, addirittura, vengono considerate di 100 volte superiori. Altro che impatto non significativo”.
“Inoltre, l’impianto, ubicato a pochissime centinaia di metri dai centri abitati di Marlia – prosegue – ricadrebbe sia in vincoli paesaggistici (almeno in parte) e in aree ad alta ed elevata vulnerabilità degli acquiferi dove risultano vietati depositi a cielo aperto di materiali inquinanti. infine, ai sensi del piano strutturale del comune di Capannori (articolo 53) l’area dell’intervento ricadrebbe in un sito che vieta attività potenzialmente inquinanti come quelle relative a centrali termoelettriche”.
“Non solo il progetto in sé appare irricevibile ma addirittura – aggiunge -, comportando indubbi vantaggi economici (l’azienda incasserebbe gli incentivi statali e si farebbe pagare per i conferimenti) aprendo la strada ad altre imprese del territorio che potrebbero chiedere interventi equivalenti. La situazione della salute dei cittadini della Piana (chiediamo che, in proposito si esprima, oltre al comune di Capannori anche il comune di Lucca di fatto analogamente interessato) non può essere messa in discussione da una imprenditoria che anzichè ritenersi coinquilina del territorio che la ospita pretende di ergersi a proprietaria, tra l’altro in un momento in cui si coglie in modo sempre più netto il rapporto tra salute e qualità ambientale. Le istituzioni pubbliche a partire dal comune di Capannori si schierino da subito per bloccare sul nascere questo tentativo”.