Picchi: “Pm10 nella Piana, spegnere caminetti e riscaldamenti non basta”

19 dicembre 2020 | 08:30
Share0
Picchi: “Pm10 nella Piana, spegnere caminetti e riscaldamenti non basta”

Il coordinamento dei comitati ambientali: “La Corte di giustizia Ue è stata chiara, servono misure drastiche”

L’aria della Piana lucchese è malata, e questo lo sappiamo da tempo, anche in questi giorni i valori di polveri sottili stanno superando i livelli di guardia. La novità è che la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia ‘per i sistematici sfioramenti delle pericolose pm10 a partire dagli anni 2008’ e la piana Lucchese è una delle più a rischio proprio per la costante presenza di queste”. Lo afferma Liano Picchi del coordinamento dei comitati ambientali della Piana, chiedendo alle istituzioni misure per abbattere le emissioni.

“Nel ricorso presentato dall’Italia – spiega Picchi – si evidenziava che gli sforamenti erano circoscritti a certe zone e non interessavano quindi l’intero territorio nazionale. Ora il principio per cui la pericolosità circoscritta sia un problema poco grave perchè interessa una fascia ridotta di cittadini è di per sé aberrante e a ragione la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato che ‘in considerazione del fatto che detti valori limite sono stabiliti al fine di evitare, prevenire e/o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente, è di per sé sufficiente il superamento, anche nell’ambito di una sola zona perché si possa dichiarare inadempimento alle disposizioni della direttiva qualità dell’aria’. La conclusione della la Corte di Giustizia Europea è che ‘l’Italia non ha dato, in tutti questi anni, esecuzione a misure appropriate ed efficaci atte almeno a ridurre il periodo di superamento di detti valori’. Tutto ciò avvalora quanto noi sosteniamo da anni, e cioé che i provvedimenti di spegnere qualche stufa e qualche caminetto siano ridicoli ed illusori per risolvere i gravi problemi di inquinamento da polveri sottili, e non solo, che affliggono la nostra Piana. Ne’ la conformazione orografica sfavorevole può considerarsi di per sé giustificazione sufficiente per continuare a non intervenire sulle cause principali che tutti conoscono ma che nessuno ha il coraggio di chiamare in causa: le emissioni del cartario e il traffico pesante che soffoca le nostre strade”.

“Sia ben chiaro – avverte Picchi – nessuno vuole la chiusura di queste aziende, ma come da anni chiediamo inascoltati che provvedano a raffreddare/condensare le immense fumane che incessantemente sparano nell’atmosfera e che finalmente trasferiscano su rotaia il trasporto dei loro prodotti”.