Lega Altopascio: “Poste, D’Ambrosio pensi a risolvere i problemi che ha causato”

L’attacco: “I disagi esistono da prima del Covid. Basta chiacchere, le resta poco tempo”
“Leggiamo di appelli del sindaco D’Ambrosio a Poste Italiane per il ripristino degli orari pre-Covid per gli sportelli di Badia Pozzeveri e di Marginone, appello sicuramente condivisibile ma è il classico esempio di chi predica bene e razzola malissimo”.
Apre così la nota di Francesco Fagni e Simone Marconi del Gruppo Lega Altopascio, che attaccano: “E’ veramente incredibile come qualcuno in politica possa pensare di dire e fare tutto e il contrario di tutto. Non che questo ci meravigli ormai, l’esperienza di questa amministrazione ci ha abituati a non stupirsi di niente, ma pensiamo tuttavia che ci sia un limite alla decenza”.
“La D’Ambrosio – commentano – si fa infatti portavoce ‘delle richieste e delle istanze dei cittadini’, chiede ‘un ampliamento degli orari’ e ‘un’adeguata dotazione di personale’: benissimo. Ma che ne pensa lei delle istanze dei cittadini che la riguardano direttamente? Che ne pensa della sua scelta di inizio mandato di chiudere il Comune di sabato mettendo in difficoltà tutti i cittadini che hanno ancora la fortuna di lavorare nei giorni feriali? – chiede il gruppo Lega – Che ne pensa di tutti gli ostacoli che un cittadino di Altopascio deve affrontare ad esempio, soltanto per ottenere la sua carta d’identità? Che ne pensa poi di tutti quei tecnici che – si legge ancora – hanno addirittura smesso di rivolgersi al Comune per le pratiche urbanistiche per l’impossibilità di parlare con qualcuno in presenza e che aspettano in grazia il cambio di amministrazione nella prossima primavera? Che ne pensa dell’ufficio di ragioneria che si è svuotato rendendo necessaria una nuova consulenza esterna (30mila euro, una vergogna) per la redazione del bilancio di previsione 2021 che è ancora in alto mare?”.
“Ufficio tecnico distrutto, ufficio segreteria svuotato, ufficio cultura inesistente, della ragioneria abbiamo detto – si legge nella nota – e in tutto questo il Covid non c’entra, perchè questa situazione si è creata prima e il Covid con le sue limitazione ha soltanto fatto sì che i cittadini non potessero rendersene conto fino in fondo. Il fuggi fuggi generale dei dipendenti e i continui cambi della guardia nei punti cardine, hanno sfaldato la solidità di un Comune che era d’esempio e di conseguenza appetito dai dipendenti pubblici, che facevano di tutto per venirci a lavorare”.
“Speriamo quindi che Poste Italiane raccolga l’appello del sindaco – conclude il Gruppo – ma soprattutto che lei stessa raccolga tutte le lamentele dei cittadini che ha messo e sta continuando a mettere in difficoltà al di là di tutte le chiacchere che ci propina giornalmente sui giornali e sui social. Le resta poco tempo”.