Alessandri (Fdi): “Autismo, c’è ancora da fare tanto”

La riflessione della responsabile del dipartimento disabilità di Capannori
“L’autismo non è isolamento né esclusione. L’autismo è un disturbo del neuro-sviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi può essere fatta entro i trenta mesi di vita”. A parlare Giada Alessandri di Fratelli d’Italia.
“Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, c’è una divisione tra cause neurobiologiche costituzionali e psico-ambientali acquisite. Il 2 aprile si celebra la giornata della consapevolezza sull’autismo, curioso nome poiché spesso o quasi sempre chi ne è affetto non è consapevole di averlo. Questa sindrome rende la famiglia che la subisce isolata da altre famiglie con realtà consuete – afferma -. Approcciarsi a questi ragazzi è difficile, s’isolano e distaccano dal reale, rinchiudendosi in un mondo parallelo tutto loro. In questo periodo pandemico, dove è stato imposto l’isolamento chi ha come me un ragazzo autistico sa che ci sono state delle ripercussioni evidenti”.
“Le restrizioni – ggiunge -, il confinamento in casa, la limitazione dei contatti sociali, la riduzione delle possibilità di svago e di socializzazione, in molti casi, hanno causato l’incremento dei comportamenti inadeguati, delle stereotipie verbali e motorie e d’iperattività. Noi famiglie ci siamo ritrovate da sole nella gestione dei figli, sperimentando una condizione di maggiore stress psico-fisico. Per molti giovani adulti con autismo, la condizione pandemica ha rappresentato un blocco dei percorsi formativi o lavorativi avviati. Per i piccoli, in molti casi, è stato ritardato l’accesso ai servizi per la prima diagnosi e di conseguenza negato l’avvio d’interventi precoci. L’emergenza sanitaria ha amplificato le fragilità delle persone con autismo evidenziando molti dei vincoli e delle mancanze esistenti nei sistemi di assistenza e cura e la necessità di rivedere la modalità di presa in carico. E’ logico che intervenire su questi bisogni è di grande utilità per tutta la società e ne esprime il livello di progresso. Mi auspico da mamma che da oggi come giornata mondiale finalmente si metta mano nel seguire questi soggetti e ritorni in agenda politica e sanitaria la salute mentale che ultimamente mi pare latente”.
“Come capo dipartimento Equità sociale e disabilità di Fdi Capannori – conclude Alessandri – ma soprattutto come mamma di soggetto autistico farò tutto il possibile perché la società sia più includente e aperta a questi ragazzi e che finalmente ci sia una reale inclusione e apertura in tutti i campi della vita per chi soffre di questa patologia. Ho lottato troppo in questi anni per rendere mio figlio un ragazzo indipendente e affine alla società per arrendermi adesso”.