No all’impianto di bitume a Spianate, Consiglio di Stato dà ragione al Comune

28 aprile 2021 | 14:31
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No all’impianto di bitume a Spianate, Consiglio di Stato dà ragione al Comune

Soddisfazione dell’ex sindaco Marchetti e della sua giunta dell’epoca: “Ora D’Ambrosio ci chieda scusa”

Impianto di bitumazione a Luini, nel centro di Spianate, la Quarta sezione del Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Altopascio che nel 1995, negò la richiesta di installazione.

Per effetto di questa sentenza, è stata annullata la decisione del Tar della Toscana che aveva accolto la richiesta di Carlo Basile in relazione a questo atto e che di fatto chiedeva il risarcimento danni, nonostante tutti i gradi penali avessero dato ragione all’azione amministrativa comunale, che una perizia di parte aveva stimato in 1,5 milioni di euro.

Per la giunta municipale dell’epoca, composta dal sindaco Maurizio Marchetti, dagli assessori Silvano Boni, Piero Vettori, Massimo Scialoni (nel frattempo deceduto) e Massimiliano Paluzzi, che di fatto aveva firmato il diniego come assessore all’urbanistica viene riconosciuta la legittimità e correttezza dell’operato e viene scongiurata ogni altra possibile azione successiva.

Un problema, questo, che era stato motivo di polemica da parte del sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio contro la coalizione dei partiti di centrodestra che sostiene il candidato Maurizio Marchetti.

“Come ebbi modo di sottolineare a caldo, l’uscita della D’Ambrosio era tanto strumentale quanto sgradevole e mirava a oscurare, senza peraltro esserci minimamente riuscita, l’entusiasmo legato alla mia candidatura – dice Maurizio Marchetti – D’Ambrosio, occultando una parte della realtà, ci accusava di avere creato un ingente danno per il Comune e che avrebbe agito di conseguenza. Tralasciando la minaccia nemmeno tanto velata, che si commenta da sola, resta l’amarezza per una operazione di basso profilo, che non rendeva giustizia alla nostra battaglia per la salute dei cittadini di Spianate e non solo. Noi avevamo evitato l’insediamento di una struttura altamente inquinante, pensando alla salute dei cittadini e ingaggiando uno scontro che ora, a 25 anni dal suo inizio, vede scritta la parola fine. Intanto, per 25 anni, gli spianatini e in generale gli abitanti dell’intero territorio di Altopascio e delle aree limitrofe  hanno evitato di respirare l’aria avvelenata che secondo la letteratura medica emana un impianto di tale natura. Probabilmente per D’Ambrosio, Toci e compagnia si tratta di un problema trascurabile, come hanno dimostrato permettendo l’insediamento della It Risorse nel centro del paese, azienda che sul suo sito dichiara di trattare rifiuti pericolosi, ma per noi la salute dei cittadini viene prima di tutto, come documenta la nostra storia e la sentenza di ieri. D’Ambrosio quindi deve almeno delle scuse a noi e ai cittadini di Spianate, ma temo che non lo farà”.