Picchi: “Acque spa: utili da capogiro ma investimenti minimali”

18 luglio 2021 | 08:37
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Picchi: “Acque spa: utili da capogiro ma investimenti minimali”

Il comitato paesano di Paganico: “Si abbassino le tariffe”

“L’approvazione del bilancio 2020 di Acque Spa certifica un utile di oltre 30 milioni di euro. Nell’anno della pandemia, quando tante aziende e famiglie attanagliate dalle difficoltà economiche non riuscivano a tirare avanti, quest’azienda continuava a macinare utili spaventosi che provenivano anche dal pagamento delle bollette di quelle stesse famiglie e aziende in crisi. Utili in crescendo che visionando gli ultimi 4 bilanci pubblicati, superano abbondantemente i 100 milioni di euro”. A sottolinearlo è Liano Picchi del comitato paesano di Paganico.

“Viene da chiedersi se sia moralmente lecito – si aggiunge in una nota – che un’azienda che gestisce un bene pubblico come l’acqua, debba lucrare a questi livelli, procurandoseli per altro con l’applicazione di tariffe in regime di monopolio di fatto. Forse i cittadini utenti e le aziende del territorio possono scegliere a chi conferire gli scarichi da depurare o a chi allacciarsi all’acquedotto? Ci domandiamo dove finiscono questi favolosi utili visto che sul territorio della Piana gli investimenti per ammodernare la rete fognaria malfunzionante e quella colabrodo dell’acqua potabile, sono sempre stati minimali. Non sarebbe forse più giusto abbassare le tariffe, visto che sono forse tra le più care della Regione, e certamente della provincia, da un confronto con quelle di Lucca e Viareggio”.

“Se poi scendiamo nello specifico – prosegue la nota -, gli investimenti fatti sul territorio dove risiede una delle loro principali fonti di approvvigionamento, ovvero Paganico, sono totalmente inesistenti. Gli eccessivi prelievi dell’acquedotto negli anni, hanno originato la subsidenza con danni alle nostre abitazioni, dobbiamo inoltre subire costi e disagi per piantare pozzi sempre più profondi per inseguire la falda che si sta abbassando, e quel che è peggio senza sapere se l’acqua che beviamo sia potabile o meno, visto che il paese che dà l’acqua all’intero Comune é paradossalmente non servito dall’acquedotto. Esattamente un anno fa il presidente della società Acque aveva promesso un fontanello pubblico, il ripristino di una redola chiusa durante la costruzione dell’acquedotto e piccoli lavori di riqualificazione della centrale, alle porte del paese, come la sostituzione di un’orribile ombreggiante con una decorosa siepe. Modesti investimenti che non avrebbero certo inficiato gli enormi utili fatti anche con l’acqua della nostra falda e compensato in minimissima parte i danni subiti. Ma anche di ciò, nemmeno l’ombra”.