Avanti l’iter per l’acqua pubblica a Capannori, Caruso (Lega): “Delibera ambigua”

22 luglio 2021 | 17:01
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Avanti l’iter per l’acqua pubblica a Capannori, Caruso (Lega): “Delibera ambigua”

Il consigliere d’opposizione: “Nulla si dice in merito all’utilizzo delle quote acquistate che potrebbero essere cedute ad altri soggetti privati”

Il consiglio comunale di Capannori nella seduta di ieri (21 luglio) ha approvato con i voti della sola maggioranza (Lega e M5S contrari, Fdi e Fi hanno abbandonato l’aula) una delibera che dà il via libera all’avvio del percorso che porterà alla trasformazione di Acque spa, società pubblica e privata che ha in concessione il servizio idrico, in un soggetto interamente pubblico per una gestione pubblica al cento per cento dell’acqua. Sulla questione interviene il consigliere di minoranza Domenico Caruso (Lega): “Anche ieri sera la sinistra ha accusato l’opposizione di non aver fatto politica in occasione della delibera che prevedeva la costituzione di una Newco per l’acquisto delle quote di partecipazione del socio privato in Acque che gestisce la rete idrica di Capannori e della successiva integrazione della Newco stessa nella società nell’ambito di una articolata operazione finanziaria di Merger Leveraged buyout (acquisto di quote di partecipazione con indebitamento e successiva scomparsa della Newco) per la quale – spiega Caruso – ho espresso preoccupazioni in ordine alla sostenibilità finanziaria vista la mancanza di un dettagliato piano economico-finanziario capace di dimostrare che il costo dell’indebitamento sarà inferiore al rendimento del capitale proprio investito”.

“Ed è spiacevole – prosegue –  constatare che nessuno abbia compreso la valenza politica delle mie affermazioni ovvero la preoccupazione per i riflessi che una operazione del genere potrebbe avere su Aqua pur che rientri nell’area del bilancio consolidato del Comune di Capannori né, tantomeno, la critica dei patti parasociali inidonei a realizzare il requisito dell’influenza dominante dei soci pubblici nelle società miste che svolgono servizi pubblici”.

“Ed è del tutto evidente che il tenore del mio intervento – sostiene Caruso – fosse caratterizzato dall’esigenza di riaffermare la gestione pubblica della rete idrica anche in virtù del fatto che nella delibera nulla si diceva in merito all’utilizzo delle quote acquistate che ben potrebbero essere cedute ad altri soggetti privati quando la soluzione auspicabile sarebbe quella dell’accrescimento proporzionale in capo ai soci pubblici di Acque. Nel mio intervento ho detto che avrei preferito parlare non di operazioni finanziarie ma di implementazione della rete idrica visto che molte frazioni di Capannori non sono allacciate alla rete pubblica e quindi di investimenti necessari e soprattutto fattibili considerati gli enormi utili registrati da Acque che dovrebbero essere riversati sul territorio se tutti ragionassero in una ottica di servizio pubblico. Ma per la sinistra questa non è politica, peccato! Per loro, conclude Caruso, non era politica nemmeno quando è stato bocciato il mio emendamento al Piano triennale delle Opere pubbliche che prevedeva l’estensione della rete idrica e fognaria in alcune zone di Capannori”.