Bufera sul post del consigliere: “A Voghera? Non è morto nessuno ma un rifiuto umano”
Il sindaco di Porcari ribatte a Della Nina: “Lo Stato e la Costituzione riconoscono a tutti il diritto di non essere privati della vita”
Il caso di Voghera dopo un assessore leghista ha sparato e ucciso un uomo di origini marocchine infiamma lo scontro politico anche a Porcari. A infiammare il dibattito (soprattutto sui social) è stato un post apparso sul profilo Facebook di Massimo Della Nina, consigliere comunale di La Porcari che vogliamo. Il titolo, forse più del suo articolato commento, ha suscitato polemica: “Chi era il marocchino – si chiede Della Nina – ucciso l’altro giorno a Voghera? Nessuno”.
Parole a cui stasera, in un post, ribatte il sindaco Leonardo Fornaciari: “Doveva certo essere punito per quello che ha fatto. Nel nostro Stato però neppure i condannati possono essere uccisi perché il nostro Stato e la Costituzione riconoscono che ogni essere umano è qualcuno che non può essere privato, neppure per mezzo dell’autorità, del diritto più grande, la sua vita”.
Della Nina, nel suo intervento, insiste, definendo la vittima “rifiuto umano”: “Vediamo di fare chiarezza sulla vicenda e capire chi era il marocchino ucciso a Voghera – osserva nel post il consigliere di opposizione -. Alle spalle aveva un lungo elenco di precedenti. Irregolare, senza fissa dimora doveva essere arrestato per il reato di ricettazione (era colpito da un ordine di cattura). Andiamo avanti: ubriachezza molesta e numerose richieste di intervento pervenute alle forze dell’ordine. Nell’arco di oltre una decina di anni aveva accumulato vari ordini di lasciare il territorio Ue e relative violazioni agli ordini di lasciare il territorio italiano. Altri reati? Certo: ingresso illegale nel territorio dello Stato e immigrazione clandestina. Minacce – prosegue nella sua lista Della Nina -, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Era già stato arrestato in passato per spaccio di sostanze stupefacenti. Era finito nei guai per il resto di evasione, per il reato di falsità in scrittura privata, per falsa attestazione, per falsità materiale, per uso di atto falso e pure per truffa. Inoltre per porto d’armi e oggetti atti ad offendere. Il gestore del bar davanti il quale è stato ucciso ha dichiarato ‘le vere vittime siamo noi, a me questo marocchino ne ha combinate di tutti i colori. Un mese fa era arrivato addirittura a masturbarsi nel mio locale…’”.
“Mi dispiace per la comunità marocchina che piange un morto – prosegue Della Nina – ma li invito a riflettere su chi era veramente costui. Non ne faccio una questione razziale, sarei stato altrettanto duro si fosse trattato di un italiano. Si da il caso però che fosse marocchino. Si può dire o qualcuno si offende? Era un marocchino. Punto. Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano“.
“Chi fa parte delle istituzioni – ribatte il sindaco di Porcari – non dovrebbe creare il Far West armi in pugno e chi è nelle Istituzioni non può ‘accarezzare’ queste situazioni. Io ci credo ancora in modo forte in questi principi che fondano la Costituzione, il diritto e le Istituzioni e ci dovrebbe credere anche chi, insieme con me, ne fa parte”.