“Seconda stella a destra”: ad Altopascio entra nel vivo il progetto dedicato ai giovani

Prevede, attraverso l’intercettazione dei ragazzi svolta da un gruppo formato di operatori di strada, il loro coinvolgimento in attività di aggregazione, inclusione, formazione e orientamento
Investire sui giovani per farli tornare protagonisti sul territorio. Dare ai ragazzi un’alternativa alla strada, scoprire i loro talenti e cercare di valorizzarli. È questo, in pillole, l’obiettivo di Seconda stella a destra, il progetto per le politiche giovanili pensato e realizzato dal comune di Altopascio, che ha vinto – piazzandosi al primo posto in Italia – il bando del Ministero delle politiche della famiglia, aggiudicandosi ben 230mila euro di finanziamento.
Il nome del progetto non è casuale: Seconda stella a destra, come canta Bennato, è la strada che porta all’Isola che non c’è, quella tutta da costruire, che rende grandi i sogni e libere le idee.
Un progetto, il cui capofila è il Comune, con l’Istituto comprensivo di Altopascio, la cooperativa sociale Zefiro e la cooperativa sociale La Luce come partner, per i giovani del territorio (da 6 fino a 20 anni), che risponde a due obiettivi: da una parte, rendere protagonisti le ragazze e i ragazzi di Altopascio nei processi, nelle scelte, nelle proposte e nelle soluzioni; e, dall’altra, coinvolgere giovani al servizio di altri giovani, magari con più difficoltà e con situazioni di disagio sociale, per dare loro nuove opportunità, per sviluppare una formazione e una crescita alla pari, per combattere la dispersione scolastica e l’isolamento, accentuato maggiormente dal Covid19, e garantire a ogni giovane altopascese gli stessi diritti.
Il progetto entra ora nella fase operativa, coinvolgendo direttamente gli studenti delle scuole del territorio. I dettagli sono stati svelati questa mattina (30 agosto) in una conferenza stampa in cui sono intervenuti la sindaca Sara D’Ambrosio, l’assessora alle politiche sociali e giovanili Ilaria Sorini, il coordinatore dei servizi educativi di Altopascio Gianmarco Bertozzi, la professoressa della scuola media Ungaretti Alessandra Altamura, Mirco Trielli e Valentina Altamura in rappresentanza della cooperativa sociale Zefiro.

“Questo è un progetto importantissimo che mette al centro l’educazione dei giovani – commenta la sindaca Sara D’Ambrosio -. Il finanziamento è slittato a causa della pandemia, la prima tranche è arrivata da poco e siamo pronti a partire. In questi 5 anni di mandato c’è stato un punto fermo: la scuola e l’educazione dei ragazzi a 360 gradi. L’obiettivo di questo progetto è quello riportare i nostri ragazzi sul territorio e farli esprimere. Diamo un foglio bianco in mano ai giovani per costruire insieme progetti, vivere il territorio. Vogliamo continuare ad investire sui giovani. Nel prossimo mandato Altopascio avrà a disposizione tanti nuovi spazi, penso alla scuola a Badia. Questo progetto servirà per avere una fotografia per permettere al Comune di disegnare il futuro, con i giovani al centro”.
“È una soddisfazione enorme vedere un Comune come il nostro classificarsi primo in una graduatoria nazionale – le parole di Ilaria Sorini -. Da soli non ce l’avremmo fatta, c’è stato un bellissimo gioco di squadra. L’obiettivo è quello di far tornare i ragazzi protagonisti sul territorio. Sviluppare talento, passione. Lottare contro l’abbandono scolastico. Come recita la canzone di Bennato, ‘poi la strada la trovi da te’: vogliamo che siano i ragazzi ad indicare la propria strada”.
“Questa è una grande opportunità per Altopascio – afferma Gianmarco Bertozzi -. Il palazzo dei giovani in via Fratelli Rosselli diventerà la cabina di regia del progetto su cui si svilupperà una cittadinanza attiva che creerà cultura”.
Il progetto vuole favorire la prevenzione di situazioni di marginalità, abbandono scolastico, disagio sociale e psicologico dei giovani e la riduzione del fenomeno delle dipendenze sul territorio del comune di Altopascio. Prevede, attraverso l’intercettazione dei ragazzi svolta da un gruppo formato di operatori di strada, il loro coinvolgimento in attività di aggregazione, inclusione, formazione, orientamento, sport, musica, danza, teatro, cosplay, gaming, video making (e tanto altro a seconda degli interessi dei ragazzi. A disposizione fondi per coinvolgere i migliori esperti). Completa il percorso l’attività parallela di sostegno alle famiglie e alla genitorialità e la realizzazione di eventi mirati alla sensibilizzazione della cittadinanza, in un’ottica di comunità educante.
La professoressa Alessandra Altamura entra nei dettagli: “È conclusa la fase di formazione di dodici ragazzi, guidati dagli operatori di Zefiro, un corso per operatori di strada. Sono stati selezionati due ragazzi, che sono originari del territorio: hanno già cominciato a lavorare ad agosto, ma saranno operativi da settembre. La presenza per strada di una figura educativa potrebbe essere di aiuto per agganciare ragazzi e costruire attività alternative alla strada. L’obiettivo è quello di reinserire i ragazzi in un percorso formativo e professionale. Capire i loro talenti e cercare di valorizzarli. Vedremo strada facendo se il progetto dovrà essere riadattato”.
“Il progetto di Altopascio parte da una problematica: la mancanza di agenzie educative per i ragazzi dopo la scuola media. Come si fa ad ingaggiare i giovani? Questo è un progetto sperimentale, sperimentale – commenta Mirco Trielli -, si possono aprire tantissimi scenari. Abbiamo formato gli operatori con strumenti pratici, con approfondimenti anche sul gaming. Dobbiamo avvicinarci ai ragazzi, e al loro linguaggio, sena atteggiamenti giudicanti. Senza pregiudizi. Vogliamo creare oasi e punto di riferimento sul territorio per i giovani”.
“In questo progetto verranno coinvolti anche i genitori – puntualizza Valentina Altamura -, il nostro obiettivo è quello di far sentire le persone accolte e mai sole. Da ottobre si parte, speriamo di farlo in presenza. In questo nuovo progetto per Altopascio saranno fondamentale i social, non sarà facile ma dobbiamo cercare di parlare lo stesso linguaggio dei giovani”.
I ragazzi sono stati protagonisti fin dall’inizio: loro, infatti, gli ispiratori del logo ufficiale del progetto, grazie alla selezione organizzata tra gli studenti della scuola media Ungaretti, coordinata dalla professoressa Alessandra Altamura, che ha consentito di individuare diversi elaborati. Quello di Sara Giorgetti: suo infatti il disegno scelto come vincitore, che ritrae un arcobaleno diretto verso una stella, con tre bambini che si tengono per mano e guardano verso la meta.

Il cuore pulsante del progetto è rappresentato dal centro di aggregazione giovanile, in via Fratelli Rosselli: questo spazio, come spiegato in conferenza, diventerà la cabina di regia del progetto, dove i giovani selezionati come tutor affiancheranno nel percorso di crescita, di educazione e anche di elaborazione delle iniziative, gli altri ragazzi di Altopascio. Dopo il periodo di formazione che ha coinvolto e selezionato dodici ragazzi, le attività con i giovani del paese partiranno nelle prossime settimane. Il progetto durerà più di un anno.