Porcari piange ‘il professore’: è morto lo storico Leo Giancarlo Lazzari

Tra i primi ricordi quello del sindaco Leonardo Fornaciari e degli amici della biblioteca comunale
La comunità di Porcari è in lutto per la scomparsa di Leo Giancarlo Lazzari, insignito con la Torretta d’oro nel luglio 2019 – la massima onorificenza conferita dall’amministrazione comunale. Tra i primi a ricordare la figura dello studioso il sindaco, Leonardo Fornaciari, che ne ha sottolineato l’umanità e l’importanza delle ricerche condotte. Documenti, quelli riscoperti da Lazzari, di decisiva importanza per conoscere e interpretare la storia medievale di Porcari.
“Una fonte di scienza, storia e cultura. Ecco chi era Leo Giancarlo Lazzari. Per tutti noi il professor Lazzari. Un uomo riservato e molto umile – dice il sindaco Fornaciari – a tratti anche timido che liberava volentieri le sue grosse capacità intellettuali se per caso gli domandavi: professore, mi scusi, ma in quel fatto storico è coinvolto anche Porcari? Ecco che allora lì si apriva il suo mondo: la storia. Ha onorato Porcari con i suoi studi e la sua cultura”.
Anche i dipendenti e gli amici della biblioteca comunale di Porcari lo ricordano: “Con il professore scompare un grande conoscitore degli archivi lucchesi e dei suoi preziosi documenti, un grande cultore della lingua latina in tutte le sue sfumature, un uomo di grande cultura come attestano i suoi numerosi scritti. Il suo amore per la lingua latina, per la storia, per la paleografia e la diplomatica, lo hanno portato per tanti anni a tenere alla biblioteca comunale di Porcari regolari corsi di paleografia e diplomatica aperti a chiunque lo desiderasse, offrendo la sua docenza a titolo completamente gratuito. Grazie ai suoi riconosciuti meriti scientifici era stato affiliato all’Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro, all’Ordine Costantiniano di San Giorgio e all’Ordine di San Miguel de Ala. Il professor Lazzari ha dedicato molto tempo alla ricerca delle origini di Porcari. Un uomo che ha amato molto la storia ma anche e soprattutto Porcari”.
Con Alessandra Cenci curò il catalogo della mostra Porcari nel Medioevo: un castello lungo la strada Francigena: secc. VIII – XIV(Matteoni, 1997), tenutasi a Porcari tra l’aprile e il giugno del 1997. Si dedicò anche all’Inventario del Fondo Di Poggio. Archivio storico del Seminario arcivescovile di Lucca (Matteoni, 2002) e scrisse Porcari e la sua memoria scritta (Pacini, 2007) così come Porcari nelle carte d’archivio. Le pergamene della consorteria dei Da Porcari (secc. 11.-15.) (Maria Pacini Fazzi, 2013).
Gli studi del professore non si concentrarono solo su Porcari: infatti a lui si devono anche il contributo Appunti sulla nobiltà lucchese, scritto insieme a Giacomo Cerasomma e comparso su Nobiltà: rivista di araldica, genealogia, ordini cavallereschi e la curatela delle seguenti mostre e dei relativi cataloghi: I supporti della memoria scritta: dalla pietra alla carta (Fondazione Giuseppe Lazzareschi, 2005), memorabile evento per Porcari, organizzato dalla locale Fondazione Giuseppe Lazzareschi nel febbraio del 2005, che vide esposti pregevolissimi manoscritti tra i quali Le Croniche di Giovanni Sercambi e La Leggenda del Volto Santo del diacono Leboino; La stampa, dalle origini all’alba del Rinascimento (Stampato in proprio, 2017), catalogo della mostra tenutasi nel 2017 nel Museo della Zecca di Lucca, curato in collaborazione con don Rodolfo Rossi, relativo all’esposizione di incunaboli e cinquecentine, nonché di due rari globi di Mercatore, tutti conservati nella Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Lucca.
Sempre con la collaborazione di don Rodolfo Rossi e di Umberto Palagi curò la pubblicazione di Memorie di Fiano: testimonianze manoscritte dei suoi parroci 1873-1951; Don Aldo Mei: martire del XX secolo: testamento integrale e altri scritti (Istituto Storico Lucchese, sezione di Pescaglia, 2012). L’ultimo lavoro che lo ha visto confrontarsi con lo studio delle fonti è stato la pubblicazione della trascrizione fatta da monsignor Luigi Nanni di alcune pergamene medievali: Carte del secolo XII estratte dall’Archivio storico diocesano di Lucca (Stampato in proprio, 2017). Moltissimi anche i contributi del professore che non hanno conosciuto le stampe: si tratta dei suoi numerosi interventi nell’ambito di conferenze pubbliche. Il professore era infatti un abile ed acuto oratore.